28 Settembre
politiche

La Commissione europea pubblica linee guida per contrastare la pratica del doppio standard alimentare

Sono state pubblicate, dalla Commissione europea, una serie di linee guida sull’applicazione della normativa comunitaria in materia di prodotti alimentari e tutela dei consumatori, che affrontano la questione del doppio standard. Quest’ultimo consiste nella pratica – denunciata dai governi di Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Romania – secondo cui l’industria alimentare europea venderebbe ai cittadini dell’Est cibi con gli stessi marchi e confezioni, ma con ingredienti di qualità inferiore rispetto a quelli commercializzati nelle economie più ricche.

 

L’iniziativa dell’Esecutivo UE aiuterà le autorità dei singoli Stati membri a stabilire se un’impresa sta violando il diritto comunitario quando vende prodotti alimentari con differenze di qualità tra un Paese e l’altro.

 

Le linee guida, infatti, elencano e illustrano gli obblighi imposti dalla normativa UE sui prodotti alimentari e sulla tutela dei consumatori cui le autorità devono fare riferimento nell’analizzare una potenziale questione di differenze di qualità nei prodotti. Sono due i testi presi in considerazione:

  • il Regolamento relativo alle informazioni sugli alimenti, che prevede che ai consumatori siano fornite informazioni sufficienti e affidabili su un determinato prodotto alimentare;
  • la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali, che vieta, tra l’altro, la commercializzazione di prodotti identici della stessa marca con modalità che potrebbero ingannare il consumatore.

 

La Commissione sta inoltre finanziando la messa a punto, da parte del Centro Comune di ricerca dell’Unione europea, di una metodologia finalizzata a migliorare le prove comparative sui prodotti alimentari, in modo da consentire agli Stati membri di discutere della questione sulla scorta di una base scientifica solida e condivisa uguale per tutti.

 

«Presentare due prodotti di qualità diversa con confezione e marchio identici è ingannevole e sleale nei confronti dei consumatori», ha dichiarato la Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, Věra Jourová, sottolineando la necessità di risolvere la questione a livello comunitario. «Per troppo tempo i singoli Stati membri non sono stati in grado di affrontare il problema. Sono determinata a porre fine a questa pratica, vietata dalla normativa dell’UE, e a garantire che tutti i consumatori siano trattati in modo equo».

 

(© Osservatorio AGR)

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