4 Dicembre
imprese & mercati

Industria del pomodoro: Mutti acquista il consorzio Co.Pad.Or.

Con un esborso di 25 milioni di euro, Mutti ha acquistato il Co.Pad.Or, (Consorzio Padano Ortofrutticolo), il Consorzio di trasformazione del pomodoro situato a Collecchio, il cui ramo d’azienda era stato già affittato dal gruppo parmigiano all’avvio della campagna 2017.

 

Ad aprile di quest’anno Mutti si era aggiudicata l’asta per l’affitto di tutte le attività del Consorzio, assicurando così la continuità della produzione – che ha raggiunto 2.106.826 quintali – con l’impegno di rilevare la cooperativa a fine campagna 2017.

Nelle scorse settimane si è chiusa l’asta per la vendita indetta dal Tribunale di Parma e Co.Pad.Or è stata definitivamente acquisita dall’azienda di Montechiarugolo, attraverso la sua controllata Pomodoro 43044 srl.

 

L’operazione, oltre a garantire una presenza ancora più capillare sul territorio, si inserisce in un percorso di espansione, che consente un aumento di capacità produttiva e offre a Mutti la concreta possibilità di beneficiare di ulteriori economie di scala.

 

«Il nostro radicamento territoriale», commenta Francesco Mutti, amministratore delegato dell’omonimo gruppo, «si esplicita attraverso la coerenza delle nostre azioni imprenditoriali che riconoscono nell’appartenenza al territorio un valore imprescindibile. Siamo molto soddisfatti di questa acquisizione che ci consente un’integrazione importante, capace di unire know-how professionale a solidi ed efficienti obiettivi produttivi. L’acquisizione costituisce un’operazione di significativa valenza strategica per gli obiettivi di lungo termine dell’azienda e per continuare a portare l’eccellenza del Made in Italy nel mondo».

 

Con una quota di mercato a valore del 28%, Mutti è oggi leader del comparto del pomodoro in Italia, realizzando un fatturato che a fine anno si attesterà sui 300 milioni di euro. L’azienda è presente in 83 Paesi nel mondo, con un export che pesa attualmente per il 33% e cresce di anno in anno a doppia cifra, a cominciare dai mercati europei, Francia, Paesi Nordici, Belgio e Germania in primis.

 

(© Osservatorio AGR)

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