10 Agosto
Coronavirus imprese & mercati politiche

Il settore carne bovina chiede un piano di rilancio dei consumi

L’Organizzazione interprofessionale della carne bovina (Oicb) a cui aderiscono Assalzoo, Assograssi, Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Fiesa Confesercenti e Uniceb ha chiesto alle Istituzioni un piano di sostegno strutturale per rilanciare il settore delle carni bovine duramente colpito dall’ emergenza coronavirus.


La chiusura del canale Horeca nei mesi scorsi, con lo stop di tutte le attività di hotel, ristoranti, caffè, bar e mense, unita alle forti restrizioni imposte alla circolazione in ambito comunitario e al rallentamento delle attività di macellazione durante il lockdown, hanno comportato pesanti ripercussioni nel settore del bovino da carne, determinando un crollo delle vendite di oltre il 30%.


Il comparto più penalizzato è stato quello del vitello a carne bianca, destinato in prevalenza ai settori ristorazione e alberghiero.
Per questi motivi, le sette organizzazioni riunite in Oicb hanno accolto con favore le misure di sostegno al settore messe in campo dal Governo, anche se sottolineano la necessità di interventi di lungo periodo per uscire dall’emergenza.


A tale proposito, però, secondo Oicb è necessario rimuovere il massimale di aiuto previsto dal Quadro temporaneo di aiuti della Commissione UE, pari a 100.000 euro per singola impresa agricola, al fine di non depotenziare l’efficacia della misura del premio alla macellazione.


Più in generale, le sigle aderenti all’Organizzazione interprofessionale manifestano la loro piena disponibilità a fornire appoggio e collaborazione al Mipaaf per la creazione di un piano di sostegno strutturale che rilanci e valorizzi il settore delle carni bovine italiane, puntando su export, promozione e tavolo di dialogo con la grande distribuzione organizzata.


Unica nota incoraggiante, in questi mesi segnati dal Covid-19, è stata la buona tenta dei prezzi sul mercato italiano. I dati mercantili relativi al primo semestre dell’anno in corso sono infatti complessivamente migliori di quelli del 2019: nel comparto bovino il valore dei vitelloni, di gran lunga la categoria più importante dell’intero comparto – fornisce oltre i due terzi della carne bovina prodotta dall’ industria della macellazione – è aumentato del 2,1%.

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