29 Agosto
imprese & mercati mutamenti climatici

Il clima «taglia» del 20% la produzione europea di mele

Con la varietà Gala, in Italia ha preso il via nei giorni scorsi la raccolta delle mele, uno dei frutti tradizionalmente più graditi dai consumatori.

Quest’anno la produzione nazionale – secondo le informazioni provenienti da Prognosfruit, l’annuale appuntamento per valutare l’entità del raccolto europeo svoltosi in Belgio all’inizio di agosto – è stimata in calo del 3% rispetto allo scorso anno, per un totale che sfiora 2,2 milioni di tonnellate.

L’Italia è al secondo posto tra i Paesi produttori dell’Unione Europea, dove la raccolta prevista è di circa 10,6 milioni di tonnellate, con un calo del 20% rispetto al livello record dello scorso anno e una diminuzione dell’8% rispetto alla media dei tre anni precedenti.

Come accaduto due anni fa, il raccolto in Europa sarà pesantemente influenzato dalle gravi gelate che hanno colpito la Polonia e diversi Paesi produttori dell’Est. La Polonia, infatti, prevede una riduzione del raccolto del 44% rispetto allo scorso anno, con una produzione stimata a 2.710.000 tonnellate, inferiore quindi a quella del 2017. Perdono fette consistenti di produzione anche Ungheria, Romania e Croazia. In Austria e Germania, Paesi a noi vicini e particolarmente interessanti per l’export italiano, si aspettano cali importanti della produzione rispettivamente del 22 e 17%.

La Francia, invece, stima un raccolto in rialzo del 12% rispetto alla scorsa stagione, prevedendo un volume superiore a 1.600.000 tonnellate. In aumento anche le produzioni di Portogallo (+15%) e Spagna (+14%).

Tutti i Paesi europei hanno risentito di condizioni climatiche difficili, caratterizzate da gelate, temperature particolarmente elevate in luglio, forti venti e grandinate. Questi fattori impatteranno non solo sulla quantità di merce a disposizione, ma anche sulla pezzatura delle mele, certamente inferiore alla norma, e sulla qualità del prodotto, con maggiore incidenza di rugginosità, con una quantità di frutti destinati alla trasformazione industriale, probabilmente superiore alla media.

Le aspettative per la stagione commerciale 2019-2020 del prodotto fresco sono ragionevolmente positive, soprattutto per i frutti di qualità e le varietà più moderne. Punto dolente per l’inizio campagna saranno gli stock in Italia di Golden del vecchio raccolto, ancora importanti, che andranno a sovrapporsi al nuovo raccolto.

Una produzione europea sotto alla media garantisce però l’equilibrio tra domanda e offerta e lascia sperare che la nuova stagione possa evolversi positivamente e far dimenticare i risultati deludenti dell’annata precedente.

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