I cambiamenti climatici pesano più delle guerre nei flussi migratori
Il 2016 farà segnare un nuovo record della temperatura planetaria, che sarà superiore in media di 1,2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Il Ventunesimo secolo, quindi, annovererà 16 dei 17 anni più caldi dall’inizio dei rilevamenti, con l’unica eccezione dell’anno 1998. È quanto risulta dai dati contenuti nel rapporto preliminare che l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) ha diffuso a margine della Conferenza mondiale ONU sul clima (Cop22) in corso a Marrakech. Nella città marocchina sono attualmente riuniti oltre 190 Paesi, allo scopo di progredire nell’attuazione dell’accordo di Parigi, siglato lo scorso anno, che punta a limitare il riscaldamento al di sotto dei 2 gradi entro il 2050. Oltre questa soglia molte regioni del globo potrebbero riportare danni irreversibili.
L’aumento di temperatura non è l’unico indicatore di cambiamenti climatici che fa segnare livelli record: la concentrazione dei gas a effetto serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli senza precedenti. Inoltre si è ridotta l’estensione della banchisa artica e lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia è molto marcato. In alcune regioni artiche della Federazione russa la temperatura è stata superiore di 6-7 gradi rispetto alla norma. Le temperature oceaniche più elevate hanno causato il fenomeno dello sbiancamento dei coralli: in alcuni tratti della Grande barriera corallina in Australia è morta quasi la metà dei coralli.
Ma l’effetto più evidente dei mutamenti climatici è senza dubbio l’aumento degli eventi meteorologici estremi, sia nella frequenza che nella violenza: inondazioni e ondate di calore che un tempo si verificavano una volta ogni generazione stanno diventando sempre più regolari. A pagarne il prezzo maggiore sono e saranno le popolazioni più povere.
Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, i migranti che si sono spostati per cause legate all’ambiente sono stati 19,2 milioni (in 113 Paesi del mondo), oltre due volte quelli associati a conflitti e violenze. Per il futuro si prevede che, a causa dei danni conseguenti ai mutamenti climatici, ci sarà un incremento dei flussi migratori e una crescente competizione per le risorse naturali.
(© Osservatorio AGR)