24 Gennaio
imprese & mercati

Grande distribuzione organizzata: quattro catene italiane tra i 250 top retailer mondiali

Con un fatturato 2016 di 458,8 miliardi di dollari e un +0,8% sull’anno precedente, il colosso statunitense Walmart guida la classifica dei 250 big della grande distribuzione organizzata, in base al “Global Powers of Retailing 2018”, rapporto curato dall’agenzia britannica Deloitte.

 

Al secondo posto si trova, fortemente distaccato, Costco, con 118,7 miliardi e un +2,2%. Primo degli europei e quarto in assoluto, alle spalle dell’americana Kroger, è Lidl, con un fatturato di 99,2 miliardi, cui corrisponde un tasso di crescita annua del 3%. Il gruppo tedesco supera largamente il connazionale Aldi, che risulta in ottava posizione, con 89,4 miliardi e una variazione positiva del 4,8%.

 

Ottima la performance di Amazon che, con ricavi mondiali pari a 94,6 miliardi, mette a segno un +19,4% che la colloca al sesto posto.

A livello globale, il fatturato dei 250 più grandi retailer mondiali ha raggiunto nell’esercizio fiscale 2016 i 4.400 miliardi di dollari, con progresso del 4,1% rispetto all’anno precedente.

 

Per quanto riguarda l’Italia, i gruppi della grande distribuzione presenti nella classifica sono quattro: Coop, con un fatturato di 13 miliardi, Conad (12,3 miliardi), Esselunga (7,6 miliardi) ed Eurospin (5,1 miliardi). La catena delle cooperative si colloca al 72esimo posto, scalando quattro posizioni dalla classifica precedente, mentre Conad perde una posizione e si attesta al 78esimo posto. Esselunga va al numero 131 in graduatoria (era al 125 nel ranking con i dati fiscali 2015) ed Eurospin guadagna un gradino piazzandosi alla posizione 177.

 

Nel complesso, la GDO italiana nell’esercizio fiscale 2016 è cresciuta dello 0,9%, trainata principalmente dai volumi, con un ritmo inferiore rispetto al +3,4% del 2015.

 

«In termini di redditività, da analisi comparative effettuate da Deloitte» afferma Dario Righetti, partner di Deloitte e responsabile Consumer & Industrial Products «si conferma una sostanziale tenuta, per la GDO Italia, del margine commerciale, peraltro superiore a quello registrato da un campione internazionale. Nonostante questo positivo risultato, la GDO italiana registra un margine operativo quasi dimezzato rispetto al campione internazionale, per effetto di minori sinergie e maggiori costi di trasporti ed energia rispetto al campione internazionale».

 

(© Osservatorio AGR)o di 13 milirdi

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