25 Giugno
imprese & mercati

Grana Padano: bene il 2019, preoccupa il 2020

Il 2019 è stato un anno in crescita per il Grana Padano dop. Con un totale di 5.164.759 forme prodotte (+4,70% rispetto al 2018), di cui 2.051.125 destinate all’export (+4,38%) il formaggio si conferma come la dop più consumata al mondo.

L’Europa, con 1.697.618 forme, assorbe quasi l’83% delle esportazioni di Grana Padano dop, con un aumento del 4,54% rispetto al 2018. La Germania, con un incremento del 5,61% si conferma il primo mercato per l’export, con un totale di 549.562 forme acquistate. Al secondo posto troviamo la Francia, con 231.188 forme e un incremento del 4,44%. Il terzo posto spetta agli Stati Uniti che hanno fatto segnare un +9,04% pari a 167.852 forme, superando il Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) che con 160.561 forme complessive (+2,41%) scivolano al quarto posto nella graduatoria assoluta.

I numeri positivi sono stati presentati con soddisfazione alla recente assemblea generale dei soci del Consorzio di tutela dal presidente uscente, Nicola Cesare Baldrighi, che ha però sottolineato come essi vadano letti alla luce della situazione attuale.

“A causa dell’emergenza Covid-19 – ha affermato Baldrighi – siamo chiamati a riflettere sul cambiamento delle tendenze rispetto agli stili di vita e sul fatto che per il 2020 prevediamo risultati ben lontani da quelli del 2019. Il nostro obiettivo, oggi, deve essere il contenimento produttivo, adeguandoci agli inevitabili minori consumi che derivano dalla contrazione del canale Ho.Re.Ca. Da qui vengono i provvedimenti assunti dal consiglio di amministrazione per far fronte al post Covid-19: diminuzione della produzione; sostegno agli enti caritatevoli attraverso i bandi Agea incrementati del 15-20% di stanziamento diretto del Consorzio per un totale auspicato di 70.000-80.000 forme destinate agli indigenti; acquisto di 120.000 forme da parte del Consorzio per i mesi di novembre-dicembre 2019 e gennaio-febbraio-marzo 2020 da portare a Riserva 20 mesi e a Riserva Gold 24 mesi”.

A ulteriore sostegno dei provvedimenti assunti vi è l’impegno del Consorzio di tutela a lavorare con il Mipaaf per destinare la quota parte riservata al lattiero-caseario dello stanziamento di 500 milioni di euro dedicato alle filiere in crisi, verso un “aiuto-sostegno” agli allevatori che decidano di ridurre la produzione di latte.

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

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