13 Novembre
innovazione

“GO Precision Sheep”: l’agricoltura di precisione per migliorare il latte ovino

Utilizzare tecniche di precision farming per migliorare l’allevamento ovino e la qualità del latte, con ricadute positive sui prodotti finali e sulla competitività delle aziende. È questo l’obiettivo primario di “GO Precision Sheep – Agricoltura di precisione e qualità del latte ovino”, progetto della regione Toscana che mira a ottimizzare le produzioni foraggere e a favorire una maggiore tutela e valorizzazione dei terreni, puntando anche su formazione, nuove tecnologie e continua innovazione.

 

L’iniziativa vede come capofila il Consorzio tutela Pecorino toscano DOP e come partner scientifici il Centro di ricerche agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa e l’Istituto di Scienze della vita della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.

Al progetto aderiscono anche l’Associazione nazionale della pastorizia (Asso.Na.Pa) e Aedit srl, società spin-off accademico della Scuola superiore Sant’Anna, che ha sviluppato il prototipo di una app rivolta agli allevatori per gestire la produzione agricola, l’alimentazione e l’allevamento delle pecore nonché la qualità del latte ovino.

 

«La rivisitazione dei sistemi foraggeri», ha spiegato il professor Enrico Bonari, dell’Istituto di Scienze della vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, «deve partire da una poliannualizzazione delle colture e dalla riscoperta di specie troppo spesso dimenticate, ma ricche di proprietà nutritive per gli ovini. L’alternanza nelle colture, inoltre, può favorire la fertilità e la redditività dei terreni in ottica sostenibile, prevenendo il rischio di erosione e contrastando il fenomeno dell’abbandono».

 

Il progetto è stato condotto nell’ambito della sottomisura 16.1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, relativa al sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi operativi del Partenariato europeo in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura.
I risultati della fase finale di analisi e raccolta dati sono stati illustrati a Grosseto, presso l’Istituto Tecnico Agrario “Leopoldo II di Lorena”.

 

«L’incontro», ha concluso Andrea Righini, direttore del Consorzio tutela Pecorino toscano DOP, «ha presentato azioni e obiettivi dopo il confronto fra il mondo degli allevatori e quello accademico, partendo dalla situazione attuale dell’allevamento ovino in Toscana, evidenziando le criticità nella produzione del latte e valorizzando le innovazioni che è possibile apportare per incrementare l’efficienza e la sostenibilità del settore».

 

(© Osservatorio AGR)

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