16 Maggio
politiche

Gli USA pronti a rinegoziare il Nafta: agricoltori e allevatori temono ripercussioni negative

La situazione degli agricoltori e allevatori statunitensi non peggiorerà a causa della rinegoziazione del Nafta, l’accordo nordamericano per il libero scambio al quale aderiscono USA, Canada e Messico. È quanto ha affermato il Segretario americano all’agricoltura Sonny Perdue, precisando che il Presidente Donald Trump deve comunque valutare l’impatto del trattato sul complesso dell’economia statunitense, non solo sull’agricoltura.

 

Siglato nel 1994, il Nafta è alla base di un boom delle esportazioni agroalimentari e agricole americane, soprattutto di carne e prodotti coltivati. Nel settore c’è chi teme che ridefinirlo possa mettere a rischio questi risultati.

 

«Posso assicurare che né il Presidente, né il segretario al Commercio Wilbur Ross, né io negozieremo o accetteremo un accordo peggiore rispetto a quello in vigore oggi», ha detto Perdue. «Il nostro obiettivo è migliorare le condizioni per tutti i produttori».

 

Le recenti dichiarazioni di alcuni funzionari della Casa Bianca circa un possibile ritiro degli Stati Uniti dal Nafta hanno dato il via a un acceso dibattito commerciale. Mentre il Primo Ministro canadese e il Presidente messicano esortavano Trump a non porre fine all’accordo, Perdue e Ross sarebbero riusciti a convincerlo a optare per la ridefinizione mostrandogli una mappa degli Stati nei quali il ritiro comporterebbe una perdita di posti di lavoro. Molti di questi Stati, di frontiera e a vocazione agricola, hanno sostenuto Trump alle elezioni di novembre.

 

Il Nafta è diventato un ingranaggio fondamentale nell’economia agricola statunitense: nel 2016 le esportazioni americane di prodotti agricoli verso il Messico hanno toccato quota 18 miliardi di dollari, con un aumento di 4,2 miliardi rispetto all’anno in cui è stato firmato l’accordo. Il Messico è il principale acquirente di mais, maiale e pollo statunitensi, e uno dei più importanti per quanto riguarda le uova, il manzo e il latte. Il Canada, invece, rappresenta un mercato di rilievo per il mais e l’etanolo statunitensi.

 

Perdue, tuttavia, sostiene che altri segmenti del settore agricolo statunitense potrebbero beneficiare di una prospettiva nuova sul Nafta, ricordando gli attuali ostacoli che gli allevatori incontrano nella vendita di alcuni prodotti in Canada. Anche i produttori di zucchero statunitensi e i produttori di frutta della Florida potrebbero trarne dei vantaggi.

 

Il mondo agricolo si mostra comunque molto attento a captare segnali indicativi del fatto che Messico e Canada si stiano preparando a ridurre la propria dipendenza dai prodotti agricoli statunitensi, qualora i nuovi negoziati dovessero modificare significativamente le condizioni commerciali.

 

«Sappiamo che le autorità messicane sono pronte a una simile eventualità», ha affermato Soren Schroder, amministratore delegato della Bunge Limited, una delle più importanti aziende di commercio di cereali. «Sono pronte ad agire anche domani, se fosse necessario, e a perderci sarebbero sicuramente gli agricoltori statunitensi».

 

(© Osservatorio AGR)

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