4 Luglio
politiche

Frutta: l’Unione europea prolunga di un anno gli aiuti in favore dei produttori colpiti dall’embargo russo

L’Unione europea ha deciso di prolungare di un anno gli aiuti straordinari in favore dei produttori di frutta deperibile interessati dal blocco russo alle importazioni agroalimentari. Ne ha dato notizia l’Esecutivo comunitario, precisando che le misure, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale UE del 1° luglio, si applicheranno fino al 30 giugno 2018.

 

Il regime prorogato, la cui dotazione raggiunge i 70 milioni di euro, offre una rete di sicurezza ai frutticoltori che, a causa dell’embargo decretato dalla Russia, rischiano di non trovare uno sbocco di mercato per i loro prodotti. Esso compenserà quanti sceglieranno ad esempio di distribuire la frutta in eccesso a determinate organizzazioni (enti di beneficienza, scuole) o di destinarla ad altri scopi (alimentazione degli animali, compostaggio, trasformazione).

 

Il sistema di aiuti copre un quantitativo massimo di 165.835 tonnellate di prodotti, suddivisi in quattro categorie: mele e pere, prugne, agrumi, pesche e pesche noci. La misura riguarda 12 stati membri, a cui verranno applicati volumi di ritiro differenziati per garantire che il sostegno finanziario arrivi ai produttori che più ne hanno bisogno.

Tra i Paesi, ai quali sono stati assegnati i quantitativi maggiori, figurano la Polonia (75.565 tonnellate complessive di frutta), la Spagna (27.115 tonnellate), il Belgio (21.845 tonnellate), la Grecia (12.240 tonnellate) e l’Italia (11.645 tonnellate).

 

La proroga del regime viene ad aggiungersi a una serie di altre misure di sostegno eccezionali per il mercato agricolo connesse all’embargo russo, recentemente esteso dalle autorità di Mosca fino alla fine del 2018.

 

Le azioni di monitoraggio e valutazione del mercato condotte regolarmente dalla Commissione indicano che tali misure, che includono tassi di cofinanziamento UE più elevati rispetto a quelli ordinari, hanno migliorato la situazione di mercato per le colture non permanenti, come è il caso degli ortaggi.

 

La maggior parte della produzione colpita dal blocco è stata infatti reindirizzata verso mercati alternativi e i prezzi di mercato si sono stabilizzati. Tuttavia, poiché le cosiddette colture permanenti, come quelle degli alberi da frutto, sono meno adattabili ai cambiamenti, le nuove misure sono destinate specificamente ad assistere questo settore.

 

(© Osservatorio AGR)

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