14 Ottobre
imprese & mercati Prezzi

Frumento, nuova raffica di aumenti sui mercati mondiali

Prosegue il rally sui mercati mondiali dei frumenti. Le recenti revisioni al ribasso delle stime apportate dagli analisti hanno fatto ancora da propellente ai listini, anche se a motivare i rincari è stato prevalentemente il timore di ulteriori squilibri, che ha dato un forte impulso agli ordinativi internazionali, con acquisti anche strategici finalizzati a rafforzare le scorte nei paesi importatori.


Le evidenze statistiche forniscono segnali contrastanti sulle dinamiche del commercio internazionale. La Russia, maggiore esportatore mondiale di frumento, registra, in questo primo scorcio della nuova campagna (poco più di un trimestre) una contrazione delle vendite all’estero del 12% su base annua. Una battuta d’arresto associata alle restrizioni alle esportazioni imposte da Mosca per calmierare i prezzi sul mercato interno e favorire un consolidamento degli stock nazionali di frumento e altri cereali.


Al contrario, nel risultato di fine anno l’India potrebbe quadruplicare le sue esportazioni – stimano gli analisti – grazie anche a un raccolto record, con le vendite all’estero proiettate ai massimi da 8 anni. Una corsa alimentata dalla domanda asiatica (acquisti si registrano prevalentemente da Bangladesh, Sri Lanka, Indonesia e Nepal) che punta di preferenza alle forniture di Delhi per risparmiare sugli alti costi di trasporto.


Nell’UE, nel frattempo, gli ultimi dati pubblicati dalla Commissione europea indicano, per la campagna 2021/22, una produzione per l’insieme dei cereali, escluso il riso, di 294,8 milioni di tonnellate, in crescita del 5% rispetto allo scorso anno. A sostenere il raccolto dei Ventisette è stato quest’anno il frumento, con una produzione balzata a 131 milioni di tonnellate (+12% circa).


Quanto ai prezzi, gli elementi di sintesi forniti dagli analisti della FAO indicano a settembre un altro 4% di aumento, che ha ampliato ulteriormente il divario su base annua, portandolo oltre il +40%. Invariate, dopo i recenti rincari, le quotazioni del mais, con la conferma di valori comunque eccezionalmente elevati, in crescita del 38% sul settembre 2020.

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