Frumenti, produzione 2021 soddisfacente
Le operazioni di raccolta dei cereali a paglia in Italia sono ormai terminate ed è possibile effettuare un primo bilancio dell’andamento della campagna produttiva. Per il grano duro va segnalato un risultato produttivo inferiore alle aspettative. Se infatti in maggio si stimava un raccolto nazionale di 4,3 milioni di tonnellate, le rese deludenti in alcune zone, come l’Italia centrale e parte di Puglia e Basilicata, potrebbero portare a una revisione al ribasso di 2-300.000 tonnellate del dato complessivo.
Secondo Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, aderente a Federalimentare e Confindustria, la produzione nazionale 2021 di frumento duro ha fatto registrare, sotto il profilo quantitativo, un marginale recupero rispetto ai volumi produttivi del 2020, situandosi tra 3,85 e 3,90 milioni di tonnellate, con una crescita percentuale dell’1,5% circa rispetto al raccolto precedente.
Buone notizie anche per quanto riguarda la qualità del raccolto – segnala l’Associazione – sebbene in Puglia, il maggior bacino di produzione del grano duro nazionale, si registri una riduzione del contenuto proteico, principale parametro qualitativo della materia prima.
Per quanto riguarda invece il frumento tenero, nonostante la riduzione delle superfici coltivate che, per la prima volta negli ultimi 100 anni, dovrebbero situarsi al di sotto di 500.000 ettari, la produzione nazionale – sostiene Italmopa – potrebbe risultare circa il 4% in più rispetto al 2020 e situarsi così intorno a 2,8 milioni di tonnellate, pur con una situazione a livello regionale fortemente disomogenea sia sotto il profilo delle rese sia della qualità media, che è però giudicata nel complesso soddisfacente, in particolare in Emilia-Romagna, la principale regione di produzione del frumento tenero in Italia.
Cai-Consorzi agrari d’Italia conferma il buon risultato produttivo dell’Emilia-Romagna cui “va la medaglia d’oro delle rese 2021: dai 60 quintali per ettaro nel Riminese, ai 90 nell’area bolognese, la produzione di grano quest’anno segna un incremento medio del 20% circa su tutto il territorio regionale, in netta controtendenza rispetto allo scenario nazionale. Nei quasi 220.000 ettari di grano duro e tenero coltivati nella regione, i cereali raccolti presentano ovunque pochissime impurità e proteine molto alte, a testimonianza di una eccellente qualità che rende questa campagna la migliore dell’ultimo decennio”.