7 Luglio
politiche

FAO: la fame nel mondo torna ad aumentare a causa di guerre e mutamenti climatici

Dal 2015 ad oggi, il numero di persone che nel mondo soffre la fame è tornato ad aumentare, annullando i progressi degli anni precedenti. A lanciare l’allarme è il Direttore generale della FAO, José Graziano da Silva, in occasione dell’apertura dei lavori della quarantesima sessione della Conferenza biennale dell’Organizzazione.

Il più alto organo direttivo dell’Agenzia delle Nazioni Unite, lo scorso 3 luglio, si è riunito a Roma, con la presenza di oltre 1.100 delegati, tra cui numerosi rappresentanti delle organizzazioni internazionali, del settore privato e della società civile.

 

Allo stato attuale, la FAO individua 19 Paesi in una situazione di crisi alimentare prolungata, spesso anche aggravata da eventi climatici estremi, come siccità e inondazioni. Infatti, il 60% delle persone che soffrono la fame vive in territori colpiti da conflitti armati e dagli effetti del cambiamento climatico.

 

L’Agenzia ha segnalato un elevato rischio di carestia nel nord-est della Nigeria, in Somalia, nel Sudan del Sud e in Yemen, con 20 milioni di persone gravemente colpite. Si tratta di popolazioni prevalentemente rurali, la cui capacità di sostentamento è stata bruscamente interrotta. Molti non hanno avuto altra scelta se non incrementare le statistiche dell’emigrazione, ha dichiarato da Silva, ponendo l’accento sulla necessità che i Paesi politicamente impegnati nello sradicamento della fame traducano il loro impegno in azione, soprattutto a livello locale e nazionale.

 

La pace è ovviamente la chiave di volta per porre fine alle crisi alimentari del pianeta – ha affermato il Direttore – ma non si può attendere la pace per agire. Per questo motivo, FAO (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura), PAM (Programma alimentare mondiale) e IFAD (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), vale a dire le tre Agenzie dell’Onu specializzate nel contrasto alla fame e alla povertà in ambito rurale, stanno compiendo grandi sforzi per aiutare le persone vulnerabili.

È fondamentale – ha rilevato da Silva – garantire che queste persone siano nelle condizioni di produrre il proprio cibo, soprattutto se si tratta di giovani e donne.

 

La Conferenza della FAO terminerà il prossimo 8 luglio, dopo aver esaminato il programma di lavoro e discusso le aree prioritarie di intervento in campo agricolo e alimentare.

Tra le priorità per i prossimi due anni, vi sono la promozione di un’agricoltura sostenibile, la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, la riduzione della povertà, la scarsità idrica, la migrazione e il sostegno alle popolazioni rurali colpite da conflitti armati.

 

(© Osservatorio AGR)

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