FAO: 20 milioni di persone rischiano la morte per fame nei prossimi sei mesi
Se non verrà fatto nulla, circa 20 milioni di persone potrebbero morire di fame nei prossimi sei mesi. È quanto ha dichiarato il Direttore generale della FAO, José Graziano da Silva, all’apertura del Consiglio dell’Agenzia ONU, ponendo l’accento sulla necessità di un’azione rapida per salvare la vita delle popolazioni colpite dalla carestia nel nord-est della Nigeria, in Somalia e nel Sudan del Sud.
«La carestia», ha ricordato De Silva, «non solo uccide le persone, ma contribuisce all’instabilità sociale e perpetua il circolo vizioso della povertà e della dipendenza dagli aiuti per decenni».
Il Consiglio discuterà una nuova distribuzione delle contribuzioni annuali erogate dai Paesi membri alla FAO. La proposta presentata prevede per gran parte dei Paesi OCSE una diminuzione del livello delle contribuzioni, a fronte di un aumento per gli altri Stati.
Il Direttore generale ha però sollecitato i Paesi OCSE a mantenere invariato il sostegno al lavoro della FAO, attraverso contribuzioni volontarie addizionali.
«I contributi volontari sono di importanza vitale per la FAO, ora più che mai», ha affermato De Silva. «Da parte mia, confermo l’impegno a identificare nuovi spazi di risparmio e a promuovere una maggiore efficienza, come ho fatto nei cinque anni passati. Ma ho già tagliato fino all’osso, e non c’è più grasso».
(© Osservatorio AGR)