23 Marzo
politiche

Etichetta nutrizionale a semaforo, no dell’Italia: il Ministro Martina scrive all’Unione europea

Ribadire la contrarietà dell’Italia al sistema delle etichette nutrizionali a semaforo e sollecitare la Commissione ad assumere una «posizione chiara e forte in questa materia così delicata».

 

Si pone questi obiettivi la lettera che il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina ha indirizzato, a nome del Governo e di tutta la filiera agroalimentare italiana, all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, al Commissario europeo alla salute Vytenis Povilas Andriukaitis e al Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan.

 

«Vi chiediamo di intervenire», scrive Martina, «per impedire la diffusione di un elemento così distorsivo del mercato, con danni economici e d’immagine ai nostri prodotti e nessun beneficio per i consumatori. Non è accettabile che Dop e Igp possano essere marchiate con un semaforo rosso, mentre bibite gassate senza zucchero possono ottenere il semaforo verde».

 

La lettera a Bruxelles era stata annunciata dal Ministro nei giorni scorsi, dopo che sei multinazionali dell’industria alimentare avevano manifestato l’intenzione di appoggiare il sistema di etichettatura basato sui bollini di colore rosso, giallo o verde, a seconda della quantità di grassi, sali e zuccheri riferita a 100 grammi di alimento. Un sistema che, scrive Martina, non promuove una dieta sana, classificando i cibi con parametri discutibili e approssimativi.

 

Il Ministro ricorda inoltre come l’Italia sia in prima fila nella costruzione di politiche di massima informazione e trasparenza verso il consumatore, anche con iniziative più coraggiose sull’etichettatura. «Abbiamo collaborato con la Commissione per rafforzare le informazioni in etichetta sulle materie prime utilizzate e sulla loro origine. Porteremo avanti la sperimentazione su latte e derivati, auspicando che possa diventare al più presto uno standard europeo. Allo stesso tempo», conclude Martina, «siamo impegnati nella promozione e nella tutela del modello di indicazioni geografiche che è un patrimonio dell’Unione e va difeso come bene comune appartenente a tutti i cittadini europei».

 

(© Osservatorio AGR)

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