28 Giugno
imprese & mercati

Enoturismo, presentato il XIII rapporto nazionale

Nel 2017 l’enoturismo registrerà un fatturato superiore ai 2,5 miliardi dell’anno precedente, confermandosi come una risorsa economica e culturale con ampi margini di crescita. È quanto emerge dal XIII rapporto nazionale sul turismo del vino, che l’Università di Salerno ha curato per conto di Città del Vino, l’associazione che riunisce oltre 550 enti locali tra comuni, province, comunità montane e parchi nazionali.

 

Presentata lo scorso 23 giugno a Torgiano (Perugia), in occasione del Simposio europeo sull’enoturismo, la ricerca ha coinvolto un campione di 116 Comuni del Vino, su un totale di 420 (27,62), e 25 Strade del Vino italiane, i percorsi che, segnalando vigneti e cantine di aziende agricole aperte al pubblico, si caratterizzano per un’offerta enoica integrata.

 

Secondo il rapporto, gli arrivi in cantina e il valore dell’enoturismo hanno registrato un incremento per il 40,22% dei Comuni e il 60,87% delle Strade del Vino, e non hanno subito diminuzioni per oltre l’80% del campione.

 

Il livello medio dei servizi offerti dagli operatori del settore enoturistico (cantine, ristoratori, albergatori, etc.) agli utenti è giudicato dai Comuni sufficiente/discreto (6,76 in media), con più del 30% che si spinge a riconoscere un voto pari a 8. Il 44% delle Strade ha direttamente organizzato nel 2016 più di 3 eventi e le stesse Strade del Vino sono percepite dagli operatori enoturistici come un organismo importante sul territorio nell’84% dei casi.

 

Per quanto riguarda invece le debolezze del settore, sono state individuate carenze in relazione alla qualità delle infrastrutture, giudicata insufficiente sia dai Comuni che dalle Strade del Vino, al basso utilizzo dei moderni sistemi di comunicazione (il 76% delle Strade non ha una app per smartphone e il 4% neanche un sito internet), all’assenza in quasi la metà dei Comuni di un ufficio dedicato.

Da migliorare anche l’interazione tra gli operatori del settore, i Comuni e altri soggetti pubblici, ritenuta insufficiente degli intervistati (5,48 nella media delle risposte delle Strade del Vino).

 

«Alla luce di questi risultati», commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon, «appare sempre più indispensabile istituire una cabina di regia a livello nazionale e almeno regionale per monitorare costantemente il fenomeno e stimolarne la crescita con adeguate politiche enoturistiche. C’è bisogno di norme che favoriscano lo sviluppo dei territori. Oggi più che mai il settore ha bisogno di investimenti perché può creare tanta occupazione, come dimostrano anche i dati del libro bianco della Città del Vino, presentato durante il trentennale dalla fondazione dell’Associazione, celebrato a Roma il 21 marzo».

 

(© Osservatorio AGR)

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