Emergenza cimice asiatica, si muove anche l’Unione Europea
Secondo un Dossier presentato da Coldiretti alle massime autorità nazionali nella giornata inaugurale di Fieragricola 2020, la cimice asiatica lo scorso anno ha devastato i campi e i frutteti di 48.000 aziende in Italia, con un danno che supera i 740 milioni di euro.
L’invasione di questo insetto, favorita dai cambiamenti climatici, rappresenta una vera emergenza per il nostro sistema produttivo, perché è capace di colpire oltre 300 specie coltivate e spontanee e la sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni particolarmente rilevanti nelle aree del Nord Italia
L’impatto è pesante anche sull’occupazione, con una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso Italy.
Il problema è ancora più sentito per l’impossibilità da parte degli agricoltori di coprire il rischio dei danni assicurandosi, dato che non ci sono compagnie che abbiano predisposto specifiche polizze.
La questione è stata portata all’attenzione della Commissione europea che ha presentato nei giorni scorsi due proposte di regolamento delegato la cui finalità è fornire una soluzione all’emergenza.
I due testi si rivolgono al sistema delle organizzazioni dei produttori (op) e alle loro associazioni (aop) introducendo alcune modifiche alle attuali regole della ocm ortofrutticola. Purtroppo però l’ambito di applicazione delle nuove misure esclude tutti gli agricoltori che commercializzano la produzione senza passare attraverso il sistema organizzato.
Tra le novità in discussione va segnalato il sostegno comunitario all’istituzione e al funzionamento dei fondi di mutualizzazione.
Le attuali regole permettono di coprire soltanto le spese amministrative di costituzione e i contributi finanziari per ricostituire i fondi, in seguito alle compensazioni versate ai produttori aderenti che subiscono un drastico calo di reddito causato da condizioni avverse.
La Commissione europea intende ora coprire anche i costi necessari per la formazione del capitale iniziale. In questo modo i fondi mutualistici che dovessero essere attivati dalle op e aop acquisirebbero velocemente la capacità di erogare compensazioni a favore degli aderenti.