Economia agricola: crescono investimenti, retribuzioni e occupazione, ma cala il valore aggiunto
Nel 2016 il settore italiano dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ha generato un valore aggiunto di 31,567 miliardi di euro, pari al 2,1% del valore aggiunto nazionale. Considerando anche il comparto dell’industria alimentare delle bevande e del tabacco, che con 27,3 miliardi di valore aggiunto pesa l’1,8% sul totale, il complesso del settore agroalimentare rappresenta il 3,9% del valore aggiunto complessivo.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat sull’andamento dell’economia agricola, nel quale si evidenzia come l’Italia, pur essendo il primo Paese dell’Unione europea per livello di valore aggiunto in agricoltura, abbia visto una riduzione dei margini rispetto all’anno precedente.
Nel 2016, infatti, il valore aggiunto del settore primario ha segnato un calo del 5,4% a prezzi correnti e dello 0,7% in volume, determinato in buona parte dal crollo delle produzioni olivicole (-44,7% in volume). I prezzi dei prodotti agricoli venduti risultano in diminuzione del 3,5%, mentre i prezzi dei prodotti acquistati segnano una flessione meno marcata, pari all’1,5%.
Nel complesso, la produzione agricola evidenzia una leggera diminuzione in volume (-0,5%), originata dalle difficili condizioni climatiche che hanno caratterizzato il 2016 e, in particolare, dalla diffusa siccità provocata dalle alte temperature nella stagione estiva.
A dispetto della congiuntura economica negativa, il settore primario ha segnato risultati positivi sotto il profilo occupazionale, registrando una crescita in termini di unità di lavoro dello 0,9%; particolarmente pronunciato l’incremento delle unità dipendenti (+2,3%), cui si associa un lieve aumento di quelle indipendenti (+0,3%). In crescita anche le retribuzioni (+1,1%) e gli investimenti che, dopo il forte calo degli anni precedenti, registrano un significativo recupero, segnando un +3,1%.
Situazione diversa nel comparto dell’industria alimentare, dove il valore aggiunto ha segnato una crescita nominale dell’8,1% e dello 0,4% in volume, a fronte di un aumento delle unità di lavoro dello 0,5%, rispetto all’anno precedente.
La performance dell’industria alimentare, sottolinea l’Istat, ha sostenuto l’andamento complessivo del settore agroalimentare, il cui valore aggiunto è aumentato dello 0,4% in valori correnti e dello 0,1% in volume. Il calo dei prezzi alla produzione del settore agricolo è stato bilanciato dalla crescita di quelli dell’industria alimentare.
(© Osservatorio AGR)