Dal Giappone verdure supernutrienti grazie alla luce blu
Un raggio di luce blu che riesce a potenziare fino a 50 volte le sostanze nutritive negli ortaggi coltivati in ambienti protetti rispetto a quelli ottenuti all’aperto.
La scoperta si deve alla nipponica Kyoto Prefectural University, che ha messo a punto una particolare tecnologia basata sulla fotosintesi e in grado di influenzare la capacità di assorbimento delle sostanze nutritive da parte delle piante.
Le verdure coltivate in un ambiente protetto senza l’uso di prodotti chimici sarebbero, secondo i ricercatori, più sicure di quelle coltivate in pieno campo. Il problema è renderle appetibili per i consumatori che si dimostrano ancora riluttanti a consumarle preferendo i prodotti dell’agricoltura tradizionale. La soluzione potrebbe venire dalla creazione di una sorta di nuovo mercato.
È con questo obiettivo che è stato realizzato lo studio dell’università giapponese, che ha messo a punto una combinazione di diodi emettitori di luce blu con fluido di coltura non contenente azoto, in grado di aumentare la quantità di vitamina C e altri antiossidanti, da 10 a 50 volte in più rispetto alle verdure da pieno campo. Tra gli ortaggi presi in esame, lattuga, spinaci e cavoli, sui quali è stato registrato un incremento del ferro dalle 4 alle 12 volte, mentre il manganese, che attiva gli enzimi, è aumentato da 1,6 a 14 volte.
Ribattezzate “verdure Keihanna”, le piantine ottenute utilizzando questa nuova tecnologia, secondo i ricercatori del campus, sono migliorate anche nel sapore e nella consistenza.
(© Osservatorio AGR)