Crisi del settore ortofrutticolo: l’Ue autorizza il ritiro dal mercato di altre 35mila tonnellate di pesche e nettarine
La Commissione europea ha autorizzato, lo scorso 24 agosto, il ritiro dal mercato di ulteriori 35mila tonnellate di pesche e nettarine da parte di Italia, Spagna e Grecia.
Si tratta di una misura finalizzata a sostenere i produttori delle drupacee che si trovano regolarmente a fronteggiare prezzi di mercato al di sotto dei costi di produzione, in un settore ormai caratterizzato da uno squilibrio strutturale tra domanda e offerta.
La sovrapproduzione ha molteplici cause, che comprendono l’embargo russo, risalente 2014, e le misure fitosanitarie che dal luglio di quest’anno limitano l’acceso al mercato bielorusso.
Per la stagione 2017, inoltre, le condizioni climatiche favorevoli hanno determinato un raccolto record, che ha incrementato i volumi immessi sul mercato fino a oltre il 20% rispetto alla media.
Con quest’ultimo intervento, l’Esecutivo comunitario ha deciso di triplicare i quantitativi di pesche e nettarine ammessi al ritiro fissati lo scorso 30 giugno, in base al regolamento in favore dei produttori colpiti dall’embargo. Passano, infatti, da 2.380 a 7.140 (cui si aggiungono le 1.500 stabilite a livello nazionale) le tonnellate di prodotto ritirabili in Italia, mentre quelle della Spagna aumentano da 9.775 a 29.325. Infine, la Grecia beneficia di un incremento da 5.355 a 16.065 tonnellate.
Per quanto riguarda i prezzi di ritiro, per i prodotti destinati alla distribuzione gratuita agli indigenti sono pari 37,32 euro per quintale di pesche e 37,82 euro per le nettarine, In caso di destinazione diversa, per lo più all’industria di trasformazione, i prezzi ammontano rispettivamente a 27,99 e 28,37 euro il quintale.
(© Osservatorio AGR)