Corrono le vendite del food italiano all’estero
Balzo record per l’agroalimentare made in Italy nel primo semestre 2021. Con un aumento a doppia cifra, del 12,2% su base annua, l’export del settore potrebbe centrare a dicembre il target dei 50 miliardi di euro, livello mai raggiunto in passato.
È quanto emerge dalle proiezioni della Coldiretti effettuate sulla base delle rilevazioni doganali dell’Istat.
Con l’emergenza sanitaria è notevolmente aumentata l’attenzione dei consumatori alla sicurezza e alla salubrità dei cibi. Tendenze e comportamenti che avrebbero favorito – stando alle valutazioni degli esperti economici – la diffusione del food & beverage tricolore, che a livello mondiale gode di un’elevata reputazione per l’alta qualità dei prodotti e per le caratteristiche salutistiche associate alla dieta mediterranea.
A dare maggiore rilievo al risultato di questo primo semestre sono state le difficoltà degli scambi con l’estero per l’estendersi dei contagi da Covid-19 in diverse nazioni e per il fermo parziale della ristorazione in tutti i continenti, fenomeno che ha però favorito il ritorno alle preparazioni casalinghe.
Grazie alla cancellazione dei dazi aggiuntivi del 25% in Usa – spiega la Coldiretti – negli States le esportazioni sono cresciute di oltre il 18%.
Vento in poppa per l’export alimentare anche in Germania, che resta il primo sbocco commerciale, oltre che in Francia, con progressi in entrambi i paesi di quasi il 7% rispetto al primo semestre 2020.
Brexit, con il suo strascico di carichi burocratici e amministrativi, ha impresso invece un colpo di freno alle esportazioni dirette in Regno Unito, scese di circa il 5% in un anno. Tra gli altri mercati, si segnala l’ottima performance in Russia (+16,5%) e il boom delle vendite in Cina, trainate dalla forte ripresa economica, con la crescita che oltre la Grande Muraglia ha sfiorato il più 60%.
Nel primo semestre di quest’anno, con le spedizioni di alimenti e bevande (considerando sia i prodotti freschi che i trasformati), l’Italia ha realizzato oltre confine un giro d’affari di 24,8 miliardi di euro, calcola l’Istat. La bilancia commerciale del settore ha chiuso a giugno con un surplus valutario di 1,8 miliardi, più che doppio rispetto al saldo registrato nei primi sei mesi 2020.