Coronavirus: primi interventi per sostenere l’economia
Mano a mano che passano i giorni e crescono i numeri
dell’epidemia provocata dal Covid-19 risulta sempre più evidente che anche
l’economia italiana pagherà un prezzo altissimo. Per questo si cominciano a
studiare misure per cercare di contenere i danni alle aziende.
Per quanto riguarda l’agricoltura, a fine di febbraio c’è stato l’annuncio
dell’attivazione anche per il 2020 dello strumento di anticipazione dei
pagamenti diretti della Pac con fondi nazionali e con un aiuto di Stato in
regime de minimis agricolo, attraverso il quale, entro il 31 luglio
prossimo gli agricoltori riceveranno il 50% del dovuto. Dal calcolo rimangono
fuori il sostegno accoppiato, il premio giovani e i pagamenti legati ai
pascoli.
Negli ultimi giorni si sono aggiunti gli interventi del sistema bancario che
vanno incontro alle esigenze di liquidità delle imprese, sotto forma
essenzialmente di sospensione e allungamento della durata dei prestiti.
In particolare, viene estesa ai prestiti contratti fino al 31 gennaio 2020 la
possibilità di chiedere la sospensione o l’allungamento. La moratoria è
riferita ai finanziamenti alle piccole e medie imprese danneggiate
dall’emergenza epidemiologica Covid-19.
La sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti
può essere chiesta fino a un anno. La sospensione è applicabile ai
finanziamenti a medio-lungo termine (mutui), anche perfezionati tramite il
rilascio di cambiali agrarie, e alle operazioni di leasing, immobiliare o
mobiliare. In quest’ultimo caso, la sospensione riguarda la quota capitale
implicita dei canoni di leasing.
Per le operazioni di allungamento dei mutui, il periodo massimo di estensione
della scadenza del finanziamento può arrivare fino al 100% della durata residua
dell’ammortamento. Per il credito a breve termine e il credito agrario di
conduzione il periodo massimo di allungamento delle scadenze è pari
rispettivamente a 270 giorni e a 120 giorni.
Nell’accordo è previsto che, ove possibile, le banche possono applicare misure
di maggior favore per le imprese rispetto a quelle previste nell’accordo
stesso.