16 Agosto
politiche

Contratti di filiera e di distretto: pubblicata la circolare che spiega come accedere ai contributi pubblici

È stata pubblicata, sul sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la circolare che illustra le modalità di accesso alle agevolazioni previste per l’attivazione dei contratti di filiera e di distretto.

Si tratta di uno strumento che può contare su una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro di contributi in conto capitale e 200 milioni di euro di contributi a tasso agevolato attraverso il Fondo rotativo di sostegno alle imprese.

 

Le domande possono essere presentate, esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC), a partire dal prossimo 27 novembre.

Le agevolazioni sono concesse secondo una procedura valutativa “a sportello”, applicata alle domande valutate positivamente e approvate a seguito di istruttoria condotta sulla base di priorità, condizioni minime e criteri di valutazione, nonché sulla base delle risorse disponibili.

 

Condizione di ammissibilità è che il contratto di filiera interessi un ambito territoriale multiregionale, prevedendo interventi distribuiti sul territorio di due o più regioni o province autonome.

Il contratto di distretto, invece, sviluppandosi nell’ambito di una o più filiere di qualità certificata e tutelata e/o di produzioni tradizionali o tipiche, deve essere articolato in diverse tipologie di interventi ammissibili in relazione all’attività svolta dai soggetti beneficiari e dimostrare l’integrazione fra i differenti soggetti in termini di miglioramento del grado di relazione organizzativa, commerciale e in termini di distribuzione del reddito.

 

Sono ammessi alle agevolazioni i contratti di filiera e di distretto il cui importo complessivo degli investimenti ammissibili sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro, L’importo del progetto di ogni singolo beneficiario è fissato a un valore minimo della spesa ammissibile di 400mila euro, ridotto a 100mila per le piccole e medie imprese.

Gli interventi devono essere realizzati entro quattro anni dalla data di stipula dei contratti, salvo proroghe concesse per cause debitamente motivate.

 

(© Osservatorio AGR)

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