Consiglio agricolo informale: strumenti di gestione del rischio e PAC post 2020 i temi discussi
La predisposizione di efficaci strumenti per la gestione del rischio nel settore agricolo e la Politica Agricola Comune post 2020 sono stati i principali temi di discussione della riunione informale dei Ministri dell’agricoltura dei Paesi dell’Unione europea, svoltasi a Tallin tra il 3 e il 5 settembre.
Nel corso dell’incontro, i Ministri si sono visti concordi nel ritenere che l’attuale PAC non sia dotata degli adeguati strumenti per fronteggiare le crisi, e che gli agricoltori necessitino di un maggior sostegno.
Il presidente del Consiglio agricolo, l’estone Tarmo Tamm, ha dichiarato che la PAC dovrebbe poter offrire agli agricoltori strumenti che li rendano capaci di affrontare con prontezza le crisi e ne assicurino la competitività sul mercato.
In generale, è stata ribadita la necessità di rivedere le attuali norme, nello specifico quelle che regolano la riserva di crisi in agricoltura. Inoltre, è stato evidenziato come le misure di gestione del rischio dovrebbero tenere in considerazione le specificità di ciascuno Stato membro. La maggior parte dei Ministri ha individuato nei pagamenti diretti uno strumento essenziale per aiutare gli agricoltori e stabilizzare i loro redditi, in particolare nei momenti di crisi.
Il Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Phil Hogan, ha ancora una volta escluso la possibilità che possa essere costituito un fondo ad hoc per la gestione delle crisi, dal momento che sarebbe complicata una sua implementazione. Ha inoltre ricordato che la riserva di crisi (del valore di circa 400 milioni di euro l’anno) finora mai mobilitata, stante la riluttanza degli Stati membri a utilizzarla, non è né una misura ad hoc in caso di crisi né una misura di gestione del rischio, bensì uno strumento per finanziare misure di sostegno al mercato ove non sia possibile far ricorso ad altre disponibilità di bilancio.
Rispondendo alle richieste di alcune delegazioni (Italia, Germania, Grecia, Lituania, Irlanda, Portogallo, Cipro e Spagna), Hogan ha assicurato di prendere in considerazione, ai fini della preparazione della comunicazione sul futuro della PAC, una revisione della riserva di crisi allo scopo di renderla più flessibile.
Riguardo alla proposta avanzata dalla Presidenza estone di accumulare fondi nell’ambito della riserva così da avere un reale impatto nel far fronte a eventuali fluttuazioni del mercato, il Commissario ha ribadito l’idea di utilizzare maggiormente gli strumenti previsti nel primo e nel secondo pilastro della PAC.
Hogan ha sottolineato come gli Stati membri debbano poter decidere liberamente quale sia lo strumento ritenuto più adatto a risolvere i diversi problemi, insistendo inoltre sulla necessità che l’Unione europea sviluppi un proprio mercato di futures nel settore alimentare.
(© Osservatorio AGR)