20 Gennaio
imprese & mercati Prezzi

Colza, mercato anomalo e prezzi record

Balzo record per i prezzi della colza sui mercati internazionali. A gennaio il future all’Euronext di Parigi si è spinto oltre la soglia simbolica degli 800 euro/tonnellata, in scia all’impennata degli oli, ai massimi pluriennali, a loro e volta trainati dai maxi rincari del barile di greggio.


La colza, al pari di altri semi oleosi, è impiegata nelle bio raffinerie per la produzione di carburanti agricoli (biodiesel), utilizzati in mix con il gasolio tradizionale.


Nell’UE i prezzi attuali del seme sono più elevati di circa l’80% rispetto ai livelli di un anno fa, calcola la Commissione europea. Ma in Ucraina l’aumento ha sfiorato nei giorni scorsi il più 100%.


Da rilevare che sui mercati internazionali le quotazioni Fob dei semi di colza si attestano in media oltre 900 dollari/tonnellata, contro i 714 dollari del girasole e i 551 della soia.


In Germania, top player europeo insieme a Francia e Polonia, la scarsità di semi per le attività di frantumazione sta mettendo in difficoltà gli operatori industriali che necessitano di maggiori forniture di materia prima per mantenere in efficienza gli impianti.


La situazione sconta, in generale, una produzione mondiale inferiore alla media storica e al di sotto dei 70 milioni di tonnellate, secondo le ultime stime dell’Usda, il Dipartimento americano dell’agricoltura.


In questo contesto inflazionistico si inserisce anche la previsione di scorte a fine campagna 2021-22 ai minimi dal 2003 e in calo di oltre il 30% su base annua.


In Canada, maggiore produttore ed esportatore mondiale, la produzione è crollata ai minimi da 14 anni, a 12,6 milioni di tonnellate, da quasi 20 milioni della scorsa campagna.


Un fenomeno che sta pesantemente condizionando l’attività di esportazione di Ottawa, a favore delle lavorazioni interne. Nei primi tre mesi della campagna di commercializzazione 2021/22, iniziata ad agosto, le attività di frantumazione domestiche si sono ridotte di appena il 9%, mentre le esportazioni sempre su base annua, hanno accusato un dimezzamento.


In particolare – stima l’Usda – le spedizioni verso l’Unione Europea, che importa annualmente dai 5 ai 6 milioni di tonnellate di colza, hanno subìto un taglio di due terzi.

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