22 Maggio
imprese & mercati

La Cina ama sempre di più la frutta estera

Dagli avocado ai cocomeri piccoli, dalle pere belghe ai manghi australiani. La frutta estera è sempre più apprezzata e richiesta in Cina, soprattutto da parte delle nuove generazioni, che si mostrano particolarmente attente alla qualità dei prodotti e aperte alle novità. È quanto emerso nel corso dell’ultima edizione di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta che si svolge annualmente a Rimini.

 

A guidare la crescita dei consumi di prodotti ortofrutticoli nel Paese della Grande Muraglia è una fascia di popolazione di età compresa tra i ventisei e i trent’anni, appartenente alla classe media, con un livello di istruzione superiore, disposta a pagare per la qualità, e che effettua il 42% degli acquisti di ortofrutta fresca online.

 

Sono principalmente le donne a cavalcare questa nuova tendenza, che ha determinato un significativo calo delle vendite di frutta e verdura tradizionali cinesi. E poiché la frutta estera è considerata alla stregua di un bene prezioso, una delle strategie vincenti sul mercato asiatico è proporla in confezioni regalo, ceste o pacchettini originali, capaci di suscitare la curiosità dei consumatori.

 

«La strategia che funziona sull’importazione di frutta e verdura si basa su nuove varietà. Dobbiamo creare novità per il consumatore», ha spiegato Mike Li, responsabile del Dipartimento prodotti deperibili di China Resources Vanguard, azienda statale da 100 miliardi di renminbi, circa 13 miliardi di euro, il cui assortimento di frutta e verdura è per il 98% proveniente dall’estero.

Sono in crescita anche le vendite di frutta pronta da mangiare, più facile da utilizzare come cibo da passeggio, dice Li, sottolineando l’importanza dell’informazione su come vada consumato il prodotto oppure su che gusto abbia.

 

Evidenzia una crescita significativa anche il settore del commercio elettronico di frutta e verdura, radicatosi nel mercato cinese molto di più di quanto non sia avvenuto negli Stati Uniti.

«Con volumi così grandi», ha spiegato l’Amministratore delegato di Frutta Cloud, società cinese di e-commerce fondata due anni fa, «si può capire come nel mercato all’ingrosso ci sia ampio spazio per nuovi brand, e in questo senso lo strumento dell’e-commerce è importante per affermarli. Se si sceglie la piattaforma giusta, si può sviluppare un grosso business grazie alla capillarità e alla facilità con cui si fa conoscere il prodotto ad una platea enorme di clienti. Per lavorare al meglio su questa vetrina, occorre creare una narrazione intorno al prodotto che si vuole vendere, ossia creare una storia».

 

Nella classifica dei fornitori di frutta e verdura in Cina, l’Europa si colloca attualmente al sesto posto, mentre al primo rimangono i produttori del Sud-Est asiatico, con tendenza alla crescita per Australia e Nuova Zelanda, che però operano in contro-stagione. Diminuiscono le importazioni da Thailandia e Vietnam, a fronte di un aumento della richiesta di prodotti cileni, soprattutto le ciliegie, molto usate durante le festività cinesi, come il Capodanno.

 

(© Osservatorio AGR)

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