27 Novembre
innovazione

Cimice asiatica, selezionato antagonista naturale

Si chiama Ooencyrtus telenomicida e potrebbe essere lo strumento efficace per debellare la cimice asiatica, l’insetto che dal 2012 sta causando ingenti danni all’ortofrutta italiana. Si tratta di un imenottero, più piccolo di un millimetro, che ha la capacità di parassitare le uova della cimice.

 

La femmina inocula le sue uova in quelle della cimice annientando la progenie dell’insetto e salvando le colture.

 

L’antagonista naturale al parassita asiatico è stato individuato dai ricercatori del Centro di ricerca e certificazione del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), che, con il Servizio fitosanitario del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e delle Regioni, collabora al progetto Aspropri – Azioni a supporto della protezione delle piante. Il progetto prevede che al verificarsi di un’emergenza fitosanitaria il CREA possa operare da subito alla ricerca di una soluzione.

 

I test effettuati in laboratorio hanno evidenziato un’elevata capacità di parassitizzazione delle uova della cimice. In particolare, una sola femmina dell’antagonista naturale parassitizza in 24 ore il 35% delle ovature, mentre in presenza di più femmine si raggiunge il 100%. Non solo: l’attacco di un’unica femmina del microimenottero causa anche una maggiore mortalità complessiva per le punture di ulteriori uova perforate per alimentarsi.

 

Alle prove in laboratorio sono seguite quelle in campo, condotte in alcuni frutteti del Modenese, che hanno dato risultati molto positivi.

 

Attualmente, in collaborazione con i Servizi fitosanitari regionali, il CREA ha messo a punto un progetto per l’allevamento massale, la liberazione e la verifica diretta delle possibilità di utilizzo su larga scala di questo agente di controllo biologico. La legislazione italiana vieta di importare specie estranee destinante alla lotta biologica ma, poiché l’imenottero in questione appartiene a una specie autoctona, potrà essere sfruttato, allevandolo in biofabbriche, senza particolari precauzioni.

 

L’obiettivo è rilasciare l’antagonista della cimice già nella stagione produttiva 2017.

 

(© Osservatorio AGR)

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