ChemChina, dall’UE via libera condizionato all’acquisizione di Syngenta
Via libera dell’autorità antitrust europea all’acquisizione di Syngenta, il gruppo svizzero dell’agrichimica, da parte del colosso chimico cinese ChemChina.
Il disco verde a quella che, con un valore di 43 miliardi di dollari, rappresenta la più grande acquisizione mai compiuta da parte di un’azienda cinese all’estero è però soggetto a condizioni: ChemChina dovrà dismettere «parti significative» del business europeo di pesticidi e concimi. «È importante per agricoltori e consumatori UE che ci sia concorrenza nel mercato dei pesticidi, anche dopo l’acquisizione di Syngenta. ChemChina ha offerto rimedi significativi che affrontano completamente le nostre preoccupazioni», ha dichiarato la commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager.
La decisione fa seguito all’indagine approfondita aperta nel novembre 2016 dall’antitrust UE, preoccupato appunto che l’operazione potesse ridurre la concorrenza nei mercati esistenti di pesticidi, di cui Syngenta è la leader mondiale. ChemChina è invece presente su questo mercato attraverso la filiale ADAMA, situata in Israele. A differenza di Syngenta, che produce pesticidi basati su principi attivi da essa stessa sviluppati, ADAMA produce solo pesticidi generici che utilizzano principi attivi sviluppati da terze parti, per i quali i brevetti sono scaduti. Ed è leader mondiale nella realizzazione di tali prodotti.
Secondo la Commissione europea, l’acquisizione avrebbe reso le due aziende leader su molti prodotti, lasciando attivi solo pochi concorrenti.
Il via libera è arrivato dopo che ChemChina ha offerto una serie di impegni, tra cui la dismissione di parti significative di ADAMA, in particolare dei fungicidi ed erbicidi per cereali e frutta e una parte di insetticidi.
(© Osservatorio AGR)