Ceta: sale la protesta degli oppositori al trattato commerciale UE-Canada
Con il via libera della Commissione esteri, approda in Senato il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo globale per il commercio tra Canada e Unione europea, per la cui entrata in vigore definitiva occorrono sia l’approvazione a livello comunitario che da parte dei singoli parlamenti nazionali.
Mentre l’assemblea di Palazzo Madama si appresta a iniziare l’esame del disegno di legge di ratifica, sale la protesta da parte di organizzazioni agricole, sindacali e ambientaliste che vedono nel trattato una minaccia soprattutto nei confronti del comparto agroalimentare.
Tra gli elementi che suscitano particolare preoccupazione, figura in primo luogo l’asimmetria competitiva che il Ceta potrebbe determinare tra le produzioni canadesi e quelle europee, e in particolare italiane, presidiate da puntuali regole e relativi costi funzionali a tutela del lavoro, della salute e dell’ambiente.
Un’altra criticità riguarda la tutela delle indicazioni geografiche (IG), limitata a solo 41 prodotti a fronte delle 288 Dop e Igp italiane registrate. Inoltre, sostengono gli oppositori al trattato, il riconoscimento delle IG non contrasterebbe in alcun modo il diffuso fenomeno dell’italian sounding, ovvero l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano il Belpaese per promuovere e commercializzare prodotti niente affatto riconducibili alla realtà produttiva dell’Italia.
Sarebbero poi da non sottovalutare i possibili rischi per i consumatori, derivanti dal fatto che la legislazione canadese ammette pratiche agronomiche e prodotti chimici vietati, in Europa, da decenni.
Con queste motivazioni, Coldiretti ha chiesto l’apertura di un dibattito, pubblico e trasparente, sugli effetti dell’accordo. Posizione espressa dal Presidente nazionale Roberto Moncalvo nell’incontro svoltosi nei giorni scorsi con il Presidente del Senato, Pietro Grasso, alla presenza di numerose realtà della società civile, del mondo sindacale, produttivo e dell’ambientalismo, che hanno condiviso il documento “Alla ricerca di un commercio libero e giusto”, un libro-bianco già inviato ai senatori impegnati nell’esame del disegno di legge di ratifica del Ceta.
(© Osservatorio AGR)