26 Gennaio
imprese & mercati

Cereali: aumentano le importazioni, stabili quelle di grano duro

Le importazioni italiane nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi dieci mesi del 2016 sono aumentate complessivamente di 1.244.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando un incremento dell’8,6%. Lo rende noto l’Associazione nazionale cerealisti Anacer, specificando che tra i cereali in granella risultano in aumento gli arrivi di grano tenero (+251.000 tonnellate), di mais (+669.000 tonnellate) e di orzo (+132.000 tonnellate).

 

Si confermano invece ai livelli dell’anno precedente le importazioni di grano duro, pari a 1,9 milioni di tonnellate.

 

Per quanto riguarda il riso, nel complesso tra lavorato, semigreggio, risone e rotture si registra un +15%, corrispondente a un aumento di 27.300 tonnellate.

Nel settore dei semi e farine risultano in diminuzione di 244.000 tonnellate le importazioni di farine proteiche vegetali (-161.000 tonnellate per la farina di soia) che segnano un -10%. Registrano, invece, una crescita del 38% gli arrivi di semi oleosi, che aumentano di 458.000 tonnellate, di cui 379.000 relative ai semi di soia.

 

Sul fronte delle esportazioni, le spedizioni italiane di cereali all’estero tra gennaio e ottobre 2016 si sono ridotte di 71.000 tonnellate, rispetto allo stesso periodo del 2015, segnando una diminuzione dell’1,9%.

Il calo è dovuto alle vendite all’estero dei cereali in granella (-154.000 tonnellate, di cui -69.000 di mais e -56.000 di grano duro), del riso (-18.500 tonnellate considerato tra risone, riso semilavorato, riso lavorato e rotture di riso) e dei mangimi a base di cereali (-16.000 tonnellate). Di contro si registra un aumento nelle esportazioni sia di paste alimentari (+43.000 tonnellate, pari a +3%), che di prodotti trasformati (+59.000 tonnellate +8%).

 

Per quanto riguarda la bilancia commerciale, i movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi dieci mesi del 2016 un esborso di valuta pari a 4.219,5 milioni di euro (4.387,6 nel 2015) e introiti per 2.746,6 milioni di euro (2.896,6 nel 2015). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.472,9 milioni di euro, contro -1.491,0 milioni di euro nel 2015.

 

(© Osservatorio AGR)

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