31 Agosto
imprese & mercati

Carni avicole, continua la crescita dei consumi

Continua a crescere, in Italia, la domanda di carni avicole, i cui consumi pro-capite, nel quinquennio 2012-2016, sono passati da 19,5 a 20,4 chilogrammi.

È quanto emerge dall’ultima pubblicazione dell’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che evidenzia come il solo pollo, con una quota del 30%, ricopra la più importante fetta tra i prodotti carnei consumati nel 2016.

 

Oltre il 70% degli acquisti di carni avicole avviene negli ipermercati e nei supermercati, a fronte di una quota distributiva di ambulanti, mercati rionali e liberi servizi ridotta ormai a valori residuali. Evidente anche l’espansione dei discount, che vedono i loro consumatori aumentare del 57% nel periodo di riferimento, raggiungendo una quota del 20%.

 

L’analisi dei consumi per aree geografiche evidenzia una crescita particolarmente marcata nell’Italia Centrale, dove i volumi e la spesa sono aumentati rispettivamente dell’8,8 e del 9,9%.

Valori positivi si registrano anche nelle regioni settentrionali, mentre le aree meridionali segnano una contrazione sia della spesa (-7,6%) che dei volumi (-5,9%). Tuttavia – evidenzia l’Ismea – il dato può essere spiegato considerando che in questi areali è sempre più frequente l’allevamento amatoriale finalizzato all’autoconsumo, che pertanto non influisce sull’entità degli acquisti.

 

Per quanto riguarda le classi di consumo, quelle molto giovani (sotto i 34 anni) mostrano un aumento nei volumi acquistati del 7%, cui è però associato un incremento assai più flebile della spesa, segno che la componente prezzo è forse l’elemento determinante.

Per la classe di consumatori oltre i 64 anni, si registra nell’arco del quinquennio un aumento negli acquisti del 9% in volume, a fronte di una spesa invariata.

 

Diminuiscono invece dell’8% gli acquisti nella fascia tra i 34 e i 44 anni, dove a ridimensionare gli acquisti di carni avicole sono esclusivamente le famiglie appartenenti alla classe “reddito alto”.

 

(© Osservatorio AGR)

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