19 Settembre
imprese & mercati

Campagna pomodoro in ritardo

Una campagna anomala, quella del pomodoro da industria di quest’anno, che stenta a volgere al termine specialmente al Sud. La causa è in primo luogo legata all’andamento climatico che, in misura diversa nei vari bacini produttivi, ha comunque ostacolato le varie fasi del ciclo produttivo.

Dalle piogge primaverili causa del posticipo nei trapianti, ad alcune grandinate che hanno seriamente danneggiato i palchi fiorali ovvero lo sviluppo delle piante, fino alle mutevoli condizioni metereologiche di fine estate con rallentamenti nella raccolta.

In buona sostanza la campagna ha circa un mese di ritardo e dovrebbe concludersi a fine settembre, ma è probabile che si spinga anche nel mese successivo, con tutte le possibili conseguenze.

Tutto ciò si è ovviamente ripercosso su produzioni e rese, sicché è molto probabile che non verranno raggiunti gli obiettivi a suo tempo contrattati, pari, nel Centro-sud, a poco meno di 2,9 milioni di tonnellate e a circa 28.000 ettari, questi ultimi con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente.

La ridotta disponibilità di prodotto e una qualità nel complesso soddisfacente hanno però determinato la tenuta dei prezzi e una certa apprensione da parte delle industrie conserviere, nell’assicurarsi i conferimenti, con un mese di agosto piuttosto vivace in tal senso.

Al lordo di scarti e/o tare, le coltivazioni con pomodori di buona qualità hanno mantenuto i prezzi stabiliti dall’interprofessione (95 euro/tonnellata per il tondo e 105 per il lungo).

Sulla campagna, inoltre, ha fatto da sfondo il clima di fibrillazione determinato nei campi dai controlli, spesso di organismi diversi, legati alla repressione dello sfruttamento del lavoro nelle campagne: un fenomeno che interessa realtà circoscritte, danneggiando tuttavia l’immagine e il lavoro onesto della gran parte delle imprese agricole.

Va anche detto che le imprese agricole, ovunque nel Paese, per alcune norme di difficilissima applicazione della legge 199/2016 possono incorrere in mere violazioni burocratiche o amministrative che nulla hanno a che fare, però, con il caporalato.

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

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