Climate change: il caso della Cornovaglia
Il clima della Cornovaglia sta cambiando e con esso le colture che vi attecchiscono. La penisola, appendice sud occidentale della Gran Bretagna, che si protende nell’Oceano Atlantico, ha sempre goduto di un clima particolarmente mite, definito “temperato oceanico”, favorito dalla posizione geografica e dall’azione mitigatrice delle acque calde della corrente del Golfo. Tuttavia, negli ultimi anni, il riscaldamento globale sta facendo sentire i suoi effetti, apportando, sia pure con temperature di poco più elevate, modifiche sostanziali agli ecosistemi, che fanno ripensare, per l’intera regione, ad una nuova collocazione climatica.
Oggi, per la Cornovaglia, si può parlare infatti di evoluzione del clima in senso subtropicale, e questo si traduce nell’avvento di nuove colture esotiche, come la quinoa e il cachi giapponese, che hanno una buona probabilità di essere coltivate con successo, secondo una tecnica sviluppata dagli esperti nel monitoraggio del clima dell’Università di Exeter.
A partire dal 2000, sono aumentate di numero le zone della Cornovaglia divenute gradualmente subtropicali e da tale cambiamento potrebbe conseguire la possibilità di far crescere nuove piante, finora insolite per queste latitudini. Del resto, girasoli, mais, viti e piante da tè sono già cresciute nella regione.
I ricercatori dell’Istituto per la Sostenibilità di Penryn hanno utilizzato modelli che, tenendo conto degli effetti del terreno, della temperatura del mare, dell’altitudine e delle proprietà chimico-fisiche del suolo per prevedere le temperature locali, possono fornire dati notevolmente differenti da quelli rilevati dalle stazioni meteorologiche. Tali modelli evidenziano che il livello raggiunto dall’aumento delle temperature negli ultimi 40 anni interessa oramai tutta la regione, dato che la Cornovaglia è diventata più soleggiata e più calda, e che alcune località hanno beneficiato di queste variazioni anche più di altre.
Secondo il dottor Ilya Mclean, ecologo e ricercatore di Exeter, che ha condotto la ricerca, se è vero che le condizioni subtropicali possono creare le condizioni favorevoli alla crescita di colture esotiche, va anche osservato che le temperature medie continuano a mantenersi elevate e la frequenza più bassa di gelate sta rendendo la Cornovaglia più vulnerabile alla propagazione di specie invasive. Quindi, a fronte delle opportunità offerte dai cambiamenti climatici, diventa necessario gestire i rischi connessi all’innalzamento termico.
(© Osservatorio AGR)