27 Marzo
imprese & mercati

In calo la produzione cerealicola UE: -5,5% rispetto alla stagione precedente

Con 294,5 milioni di tonnellate, la produzione cerealicola dell’Unione europea ha registrato, nell’anno commerciale 2016-17, un calo del 5,5% rispetto alla stagione precedente, a causa dei raccolti di frumento e mais inferiori alla media. È quanto risulta dal rapporto della Commissione relativo alle previsioni di breve  periodo sull’andamento dei mercati agricoli europei.

 

Il risultato – evidenzia il rapporto – è ascrivibile a condizioni meteorologiche sfavorevoli verificatesi alla fine della primavera e all’inizio dell’estate 2016 nell’Europa Nord-occidentale (particolarmente in Francia, Belgio e Germania meridionale), che hanno gravemente colpito le coltivazioni di frumento di quelle regioni.

 

La produzione europea di frumento risulta essere pari a 134,3 milioni di tonnellate, il 3% in meno rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

 

La situazione, tuttavia, varia enormemente, con alcuni Stati membri dove il raccolto è tra il 20 e il 28% sotto la media (Francia, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca), altri dove è invece tra il 10 e il 20% sopra la media (nell’Europa Centro-orientale, Sud-orientale e Sud-occidentale), e gli Stati baltici dove è addirittura maggiore (il 25-27% sopra la media, in Lettonia e in Lituania).

 

Il raccolto europeo di mais è diminuito per il secondo anno consecutivo, raggiungendo quota 60,4 milioni di tonnellate, l’8% in meno, rispetto alla media degli ultimi cinque anni, con bassi livelli nell’Europa Nord-occidentale, Sud-orientale e Sud-occidentale, dove sono state registrate ondate di calore e/o fenomeni di siccità.

 

La produzione è risultata essere tra il 17 e il 25% sotto la media degli ultimi cinque anni nei maggiori stati produttori, come Romania, Francia, Spagna, Italia e Germania.

 

Tutto ciò è stato parzialmente compensato da un raccolto eccezionale nell’Europa Centrale, in particolare in Ungheria e Polonia.

 

Secondo il rapporto, le importazioni europee di cereali potrebbero registrare un lieve calo, scendendo a 18,5 milioni di tonnellate. Le importazioni di frumento diminuiranno, e la domanda di frumento da foraggio – soddisfatta, lo scorso anno, dall’Ucraina – verrà coperta dagli Stati baltici. Nonostante il minore raccolto europeo, le importazioni di mais dovrebbero rimanere sostanzialmente invariate, dal momento che l’Ungheria è in grado di rifornire il mercato europeo, e i prezzi mondiali stanno registrando un leggero aumento.

 

Questa situazione, si legge nel rapporto, dovrebbe comportare un depauperamento delle scorte cerealicole europee, attualmente intorno ai 40 milioni di tonnellate, che alla fine del 2016-17  tornerebbero ad avvicinarsi ai livelli del 2010 e del 2013.

 

(© Osservatorio AGR)

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