26 Agosto
imprese & mercati

Buona congiuntura per latte e derivati

Segnali positivi per il comparto del latte italiano. I primi cinque mesi del 2019, secondo dati dell’Osservatorio latte dell’Ismea, hanno visto un aumento di prezzo del latte crudo alla stalla rispetto allo stesso periodo del 2018. Le quotazioni sono cresciute in Italia del 10%, come pure a livello di singole regioni: in particolare in Lombardia del 10%, in Emilia-Romagna addirittura del 20% e in Veneto del 6%.

I principali Paesi lattieri dell’Unione Europea hanno registrato invece performance inferiori (Francia +4%, Germania +5%, UE 28 +2%). Per quanto riguarda le consegne di latte ai primi acquirenti, i valori raggiunti nel 2019 risultano in calo rispetto al 2018: Italia -2%, Francia -1,8%, Germania -0,2%, Olanda -2,7%. Tra i grandi produttori il segno positivo lo hanno registrato soltanto la Polonia (+2,7%) e il Regno Unito (+3,1%).

Da rilevare che la richiesta di prodotti lattiero-caseari al consumo, secondo un’indagine Ismea-Nielsen, è tornata a calare nel 2018 in valore della spesa (-0,9%), mentre l’agroalimentare nella sua totalità risulta stabile (+0,3%).

I prodotti lattiero-caseari con maggiori riduzioni sono stati soprattutto quelli sfusi (-3,3%), che rappresentano circa 28% degli acquisti. In particolare, i formaggi semiduri (-2,2%), il latte fresco e UHT (-1,9%), i formaggi industriali e duri (-0,8%). Si salvano gli yogurt e i formaggi freschi.

Per quanto riguarda più nello specifico il Veneto, buone notizie vengono dall’esportazione di alcuni prodotti dop, come il Grana Padano (+5%) e l’Asiago, che contribuiscono al sostegno del prezzo del latte alla stalla e consentono alle cooperative lattiero-casearie di liquidare agli allevatori prezzi superiori alla media.

In particolare, l’export dell’Asiago dop, secondo dati forniti dal Consorzio di tutela, è cresciuto nei primi quattro mesi del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, del 6,4%, confermando il primato del mercato USA e segnando buone performace nel Regno Unito, in Messico e Brasile. Prospettive positive si aprono a Singapore, dopo l’inserimento della tipicità veneto-trentina tra le denominazioni d’origine riconosciute nell’accordo tra la UE e il Paese.

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