Brexit: quali impatti sull’agricoltura britannica?
L’uscita della Gran Bretagna dall’Europa potrebbe danneggiare gli agricoltori, oltre ad avere ricadute negative sulla protezione ambientale del Regno Unito. Sono queste le valutazioni contenute in un recente rapporto della Commissione per il controllo ambientale (Environmental Audit Committee¸EAC) della Camera dei Comuni. Molte delle norme che disciplinano la produzione agricola e la salvaguardia dell’ambiente, infatti, provengono dall’Unione europea. Se esse non verranno tempestivamente recepite nella legislazione britannica, saranno a rischio numerose aziende agricole e la gestione delle campagne.
Attualmente la Politica Agricola Comune dell’Unione europea fornisce 3,5 miliardi di sterline per gli agricoltori del Regno Unito, una cifra che costituisce circa la metà del reddito dei lavoratori del settore e che l’attuazione della Brexit non renderebbe più disponibile.
Per gli agricoltori, secondo l’EAC, potrebbero presentarsi molteplici problemi: la perdita di sovvenzioni pregiudicherebbe la redditività di alcune aziende agricole. Inoltre le nuove tariffe per le esportazioni dei prodotti derivanti dall’allevamento – in prevalenza carni – sarebbero altissime (si parla di un +30% per l’agnello e un +50% per il manzo) e di conseguenza potrebbe innescarsi una concorrenza con gli Stati non UE in cui il benessere degli animali ha minor peso e gli standard per la sicurezza alimentare sono più bassi.
(© Osservatorio AGR)