Biomateriali: arriva il tessuto ricavato dai residui di potatura delle viti
Utilizzare i residui di potatura delle viti per ottenere un tessuto innovativo, impiegabile nei settori della moda, dell’automobile e dell’arredamento. È questo l’obiettivo del progetto messo a punto da Vegea srl, startup milanese attiva nella produzione di biomateriali, fondata nel 2016 dall’architetto Gianpiero tessitore e dal chimico industriale Francesco Merlino. Da gennaio 2017 l’azienda è insediata presso Progetto Manifattura, incubatore clean tech di Trentino Sviluppo e polo dell’economia circolare.
La nuova ricerca è incentrata, oltre che sulla realizzazione di tessuti spalmati biobased alternativi alle pelli animali e sintetiche, sullo sviluppo di filati per la creazione di nuovi “tessuti dal vino”, andando a utilizzare una materia totalmente vegetale e rinnovabile.
Ogni anno dalla potatura delle vigne delle aziende con le quali Vegea collabora, si ricavano 1200 kg di tralci per ettaro. «Per rendersi conto della grande scalabilità del progetto, basta pensare che solo in Italia sono presenti circa 650mila ettari di vigne, e nel mondo 7,5 milioni di ettari», sottolinea Merlino.
La startup ha già realizzato un’ecopelle ottenuta dalle vinacce, grazie alla quale lo scorso 28 novembre è stata premiata al Parlamento Europeo di Bruxelles nell’ambito della “European TOP 50 competition”, una competizione che ogni anno seleziona le 50 migliori idee d’impresa del nuovo millennio, tra migliaia presentate da tutto il Continente.
«Il nostro obiettivo, nel 2018, sarà stabilire importanti collaborazioni con i più grandi marchi di moda, arredo, automobile e trasporti, con i quali valutare le modalità e i tempi per il lancio sul mercato di Vegea», dichiara Tessitore. «Lo scorso 5 ottobre abbiamo presentato a Milano una prima collezione di abiti, scarpe e borse per mostrare la versatilità e lavorabilità del materiale. Siamo molto soddisfatti degli interessamenti ricevuti da parte degli addetti al settore. Alcuni outfit ci sono già stati richiesti per essere esibiti nei più importanti musei ed eventi sulla moda ecosostenibile nel mondo».
(© Osservatorio AGR)