23 Luglio
Coronavirus politiche

Bilancio UE: l’agricoltura evita il peggio

La lunga trattativa tra i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell’Unione Europea per trovare un accordo sul futuro bilancio dell’Unione, e in particolare sulle misure da adottare per aiutare i Paesi più colpiti dalla pandemia, si è conclusa con risultato di cui tutti si dichiarano soddisfatti.

I tetti dei vari capitoli di spesa sono fissati a un ammontare complessivo di 1.074 miliardi di euro, con un fondo per la ripresa economica (Recovery Fund) da 750 miliardi.

Per quanto riguarda l’agricoltura i fondi destinati alla Pac subiscono un taglio tutto sommato contenuto se paragonati alla proposta della Commissione Juncker del 2018, con un recupero di circa 20 miliardi a prezzi costanti.

Sempre a prezzi costanti (la modalità adottata per i calcoli nel Consiglio UE) le cifre per i due rami della Pac sono le seguenti:

  • il massimale del Primo pilastro (aiuti diretti e misure di mercato) sarà di 258,6 miliardi, di cui 239,9 miliardi per i pagamenti diretti.
  • al Secondo pilastro vanno 77,9 miliardi cui si aggiungono 7,5 miliardi dal fondo per la ripresa economica (85,4 in totale).

Rispetto alla proposta presentata dalla Commissione europea il 27 maggio scorso, in cui l’aiuto aggiuntivo valeva 15 miliardi, lo sviluppo rurale fa la fine degli altri programmi UE su ricerca, salute e transizione ecologica, tagliati senza tanti complimenti da leader che hanno come priorità portare a casa il risultato nell’immediato con finalità di consenso, più che il pensiero strategico.

L’Italia beneficerà inoltre di 500 milioni supplementari nel fondo per lo sviluppo rurale come indennizzo parziale per i costi della convergenza esterna degli aiuti diretti, cioè il livellamento degli aiuti nei diversi Paesi.

Cambia anche la riserva di crisi agricola, che potrebbe diventare uno strumento davvero utile, invece che il tabù intoccabile che è stata negli ultimi sette anni: un fondo da 450 milioni sarà disponibile ogni anno per far fronte alle crisi improvvise. E a finanziarla non sarà più il prelievo sui pagamenti diretti.

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

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