Beni strumentali, via alle domande di contributo della Nuova Sabatini
Dal 7 febbraio scorso è possibile presentare le domande di accesso ai contributi per l’acquisto di nuovi beni strumentali a valere sulla cosiddetta legge Nuova Sabatini, grazie allo stanziamento di 480 milioni di euro previsto nella legge di bilancio per il 2019.
Grazie al nuovo stanziamento di risorse finanziarie, ora è possibile accogliere e ammettere a finanziamento anche le prenotazioni pervenute nello scorso mese di dicembre e non soddisfatte per insufficienza delle risorse disponibili.
La caratteristica principale di questo regime di aiuto è la semplicità e la facilità di accesso. L’imprenditore richiedente non ha bisogno di affidarsi a servizi esterni di consulenza, basta che si rechi alla propria banca e manifesti la volontà di realizzare un investimento per il quale intende chiedere il contributo pubblico della legge.
Il processo istruttorio delle domande vede coinvolti tre soggetti: il Ministero dello sviluppo economico (Mise), che a sua volta si serve della Cassa depositi e prestiti (Cdp), la banca o altro intermediario finanziario convenzionato e l’imprenditore agricolo o contoterzista richiedente.
La misura sostiene gli investimenti per acquistare o prendere in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Le agevolazioni consistono un contributo per il pagamento degli interessi da parte del Mise.
L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing) e l’importo dell’operazione può essere assistito dalla garanzia, prestata dall’apposito Fondo per le piccole e medie imprese, fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, la cui durata non deve essere superiore a 5 anni e il cui importo è compreso tra 20.000 e 2 milioni di euro.
Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali.