25 Gennaio
politiche

Benessere animale: la Corte dei Conti europea pubblica documento esplicativo

La Corte dei conti europea ha pubblicato, lo scorso 9 gennaio, un documento esplicativo sulle azioni intraprese dall’UE per garantire il rispetto della normativa in materia di benessere animale e per migliorare il coordinamento tra le attività in tale ambito e quelle della Politica agricola comune.

Il documento è basato sul lavoro svolto nel quadro di un audit, attualmente in corso, che vede sotto osservazione cinque Paesi: Romania, Polonia, Francia, Italia e Germania.

 

L’indagine riguarda unicamente gli animali da allevamento, ai quali si riferisce la maggior parte del diritto comunitario in materia. Si stima che nell’Unione europea vi siano 4,5 miliardi di polli, galline ovaiole e tacchini e circa 330 milioni di mucche, maiali, capre e pecore. L’audit prenderà in esame sia la vita degli animali negli allevamenti, sia il loro trasporto e la macellazione.

 

Alla promozione del benessere degli animali, e al miglioramento degli standard oltre i minimi imposti a livello europeo, contribuiscono anche i pagamenti diretti della PAC, il cui importo può essere ridotto in caso di mancato rispetto dei requisiti da parte degli allevatori.

A queste risorse si aggiungono i contributi della misura 14 dei Programmi di sviluppo rurale, finanziata con circa 1,5 miliardi di euro nella programmazione 2014-2020, e di altre misure che possono contribuire al benessere animale, tra cui quella per l’introduzione e il mantenimento del metodo di agricoltura biologica.

 

Obiettivo della Corte è prendere in esame due questioni chiave: come la Commissione e gli Stati membri hanno garantito sistemi di controllo efficaci per il rispetto dei livelli minimi di benessere; come gli Stati membri hanno applicato il meccanismo di condizionalità della PAC e utilizzato le opportunità di finanziamento UE per migliorare il benessere degli animali attraverso le misure di sviluppo rurale.

 

L’indagine, diretta da Janusz Wojciechowski, si concluderà con la pubblicazione di una relazione a fine 2018.

 

(© Osservatorio AGR)

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