Aumentano le imprese agroalimentari condotte da giovani: +6,8% rispetto al 2016
Nei primi sei mesi del 2017, il numero di imprese agroalimentari dell’Italia condotte da giovani con meno di 35 anni ha segnato un aumento del 6,8% rispetto all’anno precedente, attestandosi poco al di sotto delle 57mila unità. Una crescita particolarmente indicativa, se si considera l’andamento complessivo del settore, che nell’ultimo anno ha visto il numero totale di imprese agricole e alimentari, giunto a quota 812.834, diminuire di 2.481 unità.
È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti basata su dati Unioncamere, che evidenziano la forte attrattività del settore agroalimentare per le nuove generazioni.
I giovani – sottolinea l’associazione agricola – prima e meglio di altri hanno capito che l’Italia per crescere deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale, come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina.
La presenza di under 35 è particolarmente rilevante nel Mezzogiorno, dove hanno trovato opportunità di occupazione alla guida di imprese agroalimentari più di 30mila giovani che hanno valorizzato le risorse del territorio per esprimere la propria creatività.
Il crescente interesse delle nuove generazioni per il lavoro in campagna ha infatti portato profonde innovazioni, con multi-attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasili, ma anche attività ricreative, agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, sistemazione di parchi, giardini, strade, agribenessere e cura del paesaggio o produzione di energie rinnovabili.
Il risultato – conclude Coldiretti – è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% rispetto alla media nazionale, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.
(© Osservatorio AGR)