Assalzoo, i rincari di mais e soia mettono a rischio le filiere zootecniche
L’associazione di rappresentanza dell’industria mangimistica italiana (Assalzoo) teme dai rincari di cereali foraggeri e farine proteiche, proseguiti anche nel mese di gennaio, un effetto a cascata sugli approvvigionamenti e sui prezzi dei prodotti agroalimentari e zootecnici.
Le realtà agricole italiane – spiega un comunicato – dovranno concentrare ogni sforzo possibile per favorire un sensibile aumento della produzione nazionale, che sconta tra l’altro un deficit di materie prime ormai allarmante, prossimo al 60%.
Quanto ai prezzi, nell’arco di soli tre mesi – denuncia Assalzoo – il mais ha fatto segnare un rincaro del 22%, in un contesto di forte tensione anche per il frumento tenero, aumentato del 20%. Nello stesso periodo le quotazioni della farina di soia sono lievitate del 26% e quelle della crusca addirittura del 41%. Aumenti che appaiono ancora più accentuati se il confronto è effettuato con i livelli di prezzo dell’anno precedente; in questo caso si toccano punte del +68% per le crusche e del +45% delle farine a base di soia, mentre rincarano del 23 e del 25%, rispettivamente, mais e frumento.
Il rischio, prosegue l’analisi, è anche quello di peggiorare una situazione di per sé già complessa per il sistema zootecnico nazionale, in una fase congiunturale aggravata dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria, due fattori che, attraverso la stagnazione dei consumi finali, stanno avendo le prime ricadute sui redditi degli allevatori.
Nei mesi scorsi – scrive ancora l’associazione – il settore mangimistico italiano ha assorbito i rincari delle commodity agricole, evitando di trasferire sui prezzi di vendita l’inasprimento a monte dei costi di produzione, derivante anche dall’emergenza Covid.
Non manca da parte della mangimistica un riferimento critico anche alla vicenda del “Granaio Italia”, il registro di carico e scarico dei cereali introdotto con l’ultima legge di Bilancio per consentire un costante monitoraggio sugli sviluppi delle giacenze. Una misura di difficile applicazione e di scarsa utilità, scrive Assalzoo, di concerto con Assitol (industria olearia), Anacer (trade cerealicolo) e Italmopa (industria molitoria), chiedendo un correttivo nel decreto di applicazione della norma, il cui testo dovrebbe essere emanato dal Ministero delle politiche agricole entro l’inizio di marzo.