26 Agosto

Vendemmia 2021, pesante la conta dei danni nei vigneti d’Oltralpe

Migliore la situazione sia in Spagna che in Italia, ma il clima resta il fattore di maggiore preoccupazione, con l’arrivo dei temporali di fine estate che allarma i viticoltori.

 

Per i vignerons si apre quest’anno una stagione particolarmente complessa. A ipotecare il raccolto delle uve da vino tra i filari d’Oltralpe sono state principalmente le conseguenze del gelo primaverile, causa di ingenti danni alle coltivazioni nella fase più delicata della gemmazione.

 

È ormai scontato che in cantina i viticoltori trasferiranno un quantitativo di uve sensibilmente inferiore non solo ai potenziali, ma anche ai livelli della scorsa campagna. Non si hanno invece indicazioni ufficiali sul livello qualitativo delle produzioni, anche se le attese sono attualmente orientate verso un esito complessivamente positivo, con la maturazione dei grappoli giudicata nella norma e, soprattutto, in presenza di acini di buone dimensioni.

 

Secondo fonti governative è prevedibile quest’anno una riduzione della produzione vinicola tra il 24 e il 30%. Se confermato sarebbe il peggior risultato degli ultimi 50 anni, in una campagna che ha fatto emergere anche alcuni problemi sul piano fitosanitario.

 

Basandosi sulle stime di Agreste, il braccio statistico del Ministero dell’agricoltura di Parigi, la produzione dovrebbe situarsi tra i 32,6 e i 35,6 milioni di ettolitri.

 

Gli esperti paragonano la vendemmia francese del 2021 a quella del 1977 per la gravità dei danni arrecati dal gelo, – rileva una nota di Federvini – ma osservano anche che ad oggi la Francia dispone di una minore superficie vitata rispetto a quella fotografata a inizio anni Settanta.

 

Per una migliore valutazione della situazione, anche sul piano qualitativo, ma soprattutto per un quadro più dettagliato, relativamente alle zone e alla tipologia dei vitigni, si dovrà attendere l’inizio di settembre, quando gli esperti formuleranno una stima più puntuale sulla base di riscontri oggettivi, dopo l’avvio dei conferimenti alle cantine d’Oltralpe.

 

Sulla base dei primi sondaggi si ritiene, tuttavia, che Chardonnay e Merlot siano tra le varietà più colpite, spiega il Ministero dell’agricoltura francese. E che in Champagne il gelo abbia compromesso circa il 30% del raccolto, danneggiando principalmente le uve della varietà Chardonnay.

 

Oltre alle basse temperature registrate nelle notti tra marzo e aprile, le violente precipitazioni di inizio estate, che hanno colpito anche le zone di produzione delle blasonate bollicine francesi, hanno favorito l’insorgenza della peronospora e dell’oidio, oltre al diffondersi di altre fitopatie.

 

Gli effetti del clima avrebbero, nel frattempo, peggiorato le prospettive vendemmiali anche in Spagna, prima al mondo per estensione dei vigneti e quest’anno probabile secondo produttore a livello mondiale.

 

Con 43 milioni di ettolitri, secondo le valutazioni della Fev, la Federación Española del Vino, Madrid dovrebbe registrare quest’anno una contrazione produttiva di circa il 10%, registrando comunque un buon risultato, anche se non eccezionale nel dato quantitativo.

 

Sulla stessa linea le previsioni della Cooperativas Agro-alimentarias, il coordinamento delle cooperative spagnole, che teme possibili ulteriori ricadute sulle rese per il caldo eccessivo e lo stress idrico, sia pure di impatto complessivamente modesto.

 

Quanto all’Italia, che manterrà il ruolo di primo produttore a livello globale, i danni da gelo si sono avuti soprattutto nelle regioni settentrionali, ma problemi si segnalano anche in Toscana e Umbria e lungo la dorsale adriatica fino al Nord della Puglia.

 

La vendemmia, secondo la Coldiretti, parte comunque con buone condizioni nei vigneti del Sud, nonostante le temperature elevate, mentre al Nord sono ameno in parte rientrati i timori legati alle gelate primaverili.

 

L’allerta gialla della Protezione Civile per temporali in Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana, preoccupa invece la Confagricoltura, ora che stanno entrando nel vivo le operazioni vendemmiali.

 

L’agricoltura è il primo settore economico a subire le conseguenze del clima, scrive l’organizzazione agricola. L’auspicio è che si diffonda un nuovo approccio contro i cambiamenti climatici e le calamità naturali, attraverso lo sviluppo di coperture mutualistico-assicurative e di polizze innovative per la tutela dei redditi delle aziende agricole.

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

codice fiscale/partita Iva 00320160237

Privacy e Cookie policy