Polizze agricole, in Spagna sinistri per 640 milioni di euro nel 2019
Danni, soprattutto da gelo, grandine e siccità, su quasi 2 milioni di ettari di superfici coltivate. Frutta e cereali invernali i prodotti più colpiti.
A conti fatti poteva andare anche peggio, considerando l’estrema variabilità degli eventi meteorologici e i relativi danni alle coltivazioni agricole. Anche se i numeri non sono affatto tranquillizzanti per gli assicuratori spagnoli che, in base ai dati comunicati da Agroseguro, il pool iberico delle compagnie che operano nel ramo agricolo, hanno pagato indennizzi per oltre 640 milioni di euro.
Il conto, seppure inferiore a quello della campagna 2018, entra nel novero dei più elevati – spiega una nota ufficiale – con le ultime tre annate che figurano tra le quattro peggiori della storia assicurativa agricola del Paese per ammontare dei risarcimenti erogati alle aziende (il record risale al 2012).
Il gelo, osservano gli esperti, è tra gli eventi che hanno causato i maggiori problemi alle coltivazioni spagnole. Anomalo soprattutto il mese di maggio che, al pari di quanto riscontrato in altri Paesi europei, Italia in primis, è stato caratterizzato da temperature molto al di sotto della media stagionale.
Oltre alle rilevanti escursioni termiche, a incidere sull’ammontare dei sinistri sono state, nel 2019, le frequenti grandinate, talvolta di notevole intensità, che a partire da marzo e fino a buona parte dell’estate hanno colpito diversi ambiti produttivi.
Nonostante l’instabilità climatica, è emersa, nel corso dell’anno, una generalizzata carenza di piogge – spiega ancora la relazione – con eventi siccitosi, anche prolungati, prevalentemente a scapito delle colture erbacee, delle uve da vino e dell’olivicoltura.
Nel complesso, le aree agricole colpite da eventi atmosferici avversi sono ammontate a poco meno di 1,9 milioni di ettari (su quasi 6 milioni assicurati), di cui circa un milione riconducibili al solo comparto dei seminativi.
Per quanto attiene agli indennizzi, i dati disaggregati per tipologie colturali assegnano al comparto frutticolo, agrumi esclusi, una spesa di 115 milioni di euro abbondanti, attribuendo un analogo importo alle colture erbacee, per il 96% riconducibile ai cereali invernali e al girasole.
Significativo anche il dato dei risarcimenti per le produzioni agrumicole, con sinistri per 63 milioni di euro. Seguono, nei prospetti di Agroseguro, gli ortaggi e l’uva da vino, ciascuno con un assegno di oltre 37 milioni di euro, mentre nel comparto olivicolo la spesa per indennizzi ha superato quota 21 milioni.
Altra voce di rilievo è rappresentata dai risarcimenti erogati dal sistema assicurativo per le perdite a carico di prati e pascoli, associate alla carenza di precipitazioni, il cui conto, in termini di risarcimenti, è ammontato l’anno scorso a 24 milioni di euro.
Nei suoi 40 anni di esperienza, il sistema assicurativo agricolo spagnolo, che opera in un regime di cooperazione pubblico-privato, ha potuto progressivamente ampliare il suo raggio d’azione, espandendo rischi, coperture e prodotti.
Basandosi sui dati di consuntivo del 2018, gli ultimi ad oggi disponibili, si evince in Spagna una dimensione del mercato assicurativo agricolo di 14 miliardi di euro, in termini di valori assicurati, corrispondenti a poco meno di 420.000 polizze e a una raccolta premi di 738 milioni di euro.
Il grosso dei valori assicurati fa riferimento alle coltivazioni vegetali, con una quota di circa il 70% del totale. Al 24% l’incidenza delle polizze sulle produzioni zootecniche, al netto però delle assicurazioni sull’itticoltura e per la copertura delle spese di smaltimento delle carcasse animali.
Il modello assicurativo spagnolo, relativamente al settore agricolo, prevede la fissazione di tariffe uniche, variabili in funzione delle zone e delle produzioni assicurate. Il sistema, istituito alla fine degli anni Settanta, è coordinato da Enesa, l’Agenzia governativa per le assicurazioni agricole, che vigila sul mercato, approva i piani assicurativi annuali e sovvenziona la sottoscrizione delle polizze con contributi sui premi. Gli schemi di coassicurazione, gestiti da 21 compagnie aderenti ad Agroseguro, prevedono condizioni contrattuali standardizzate. L’adesione è su base volontaria, ma sussiste l’obbligo, in capo agli agricoltori, di assicurare l’intera produzione aziendale.