30 Maggio

Polizza ricavo, scudo contro i rischi di mercato

Uno strumento innovativo: un’assicurazione agricola a 360 gradi, contro le perdite causate dalle variazioni negative di resa e di prezzo. Sottoscrizioni per ora circoscritte al frumento, con contributo pubblico al 65%.

 

Oltre ai danni da grandine e da altre avversità meteo-climatiche, nel mix delle coperture assicurative per le imprese agricole entrano anche i rischi associati alla variabilità dei prezzi.

 

Da tre anni, a partire dalla campagna 2017, è stata concessa agli agricoltori italiani la possibilità di sottoscrivere, con il sostegno pubblico, polizze assicurative che, oltre alle riduzioni di resa, offrono all’azienda la copertura da eventuali perdite di ricavo determinate da un’imprevista contrazione dei prezzi.

 

Una possibilità che, in questa fase ancora sperimentale delle cosiddette «polizze ricavo», è riservata ai soli produttori di frumento (sono ammessi sia il tenero che il grano duro), ma che sarà estesa nei prossimi anni anche ad altri prodotti, esposti, al pari dei frumenti, al fenomeno della volatilità dei prezzi alla produzione.

 

A questo innovativo strumento assicurativo lo Stato italiano, attingendo alle risorse del Fondo di solidarietà nazionale, riserva un budget di 10 milioni di euro destinato a rimborsare il costo di acquisto della polizza (premio assicurativo) sostenuto dall’agricoltore, con un contributo massimo del 65%. L’aiuto al premio, concesso in regime cosiddetto «de minimis», fuori cioè dal perimetro degli aiuti di Stato, non può in ogni caso superare, per singolo beneficiario, l’importo di 15.000 euro nella somma di tre annualità, massimale recentemente elevato dalle norme comunitarie a 25.000 euro.

 

Va inoltre evidenziato che per favorire la diffusione di queste nuovi prodotti assicurativi destinati agli agricoltori, le compagnie possono attivare la leva della riassicurazione attraverso l’apposito Fondo gestito dall’Ismea per conto del Ministero delle politiche agricole. In questo modo le compagnie che hanno preso in carico il rischio potranno trasferire, almeno in parte, al Fondo di riassicurazione l’onere degli eventuali risarcimenti dovuti agli agricoltori in caso di danno (cioè di riduzione del ricavo oltre una soglia stabilita), pagando a loro volta un premio.

 

Ma come funziona la polizza ricavo? E soprattutto, in che modo la compagnia risarcisce l’azienda agricola che subisce una perdita determinata dalla combinazione dei due eventi, vale a dire del calo quantitativo della produzione e della riduzione del prezzo?

 

Relativamente alla componente di resa la polizza funziona come una tradizionale copertura assicurativa contro i rischi meteorologici, coinvolgendo quindi la figura del perito per la stima del danno. L’agricoltore che sottoscrive una polizza ricavo non potrà però opzionare un determinato pacchetto, vale a dire una combinazione di rischi a sua scelta tra quelli previsti dai piani assicurativi, ma dovrà accettare la copertura multirischio, la più estesa, comprensiva cioè di tutti gli eventi assicurabili, quindi non solo quelli di frequenza, come la grandine, ma anche i catastrofali e gli accessori.

 

A garanzia del ricavo la compagnia assicurativa si impegna a indennizzare l’agricoltore se il valore della sua produzione, vale a dire il risultato della moltiplicazione tra la resa (ad ettaro) e il prezzo, risulta al momento della raccolta inferiore al ricavo medio dei tre anni precedenti, calcolato utilizzando i prezzi unitari di mercato (o valori inferiori) stabiliti con decreto ministeriale.

 

Per il calcolo del reddito nell’anno di raccolta del frumento si utilizza invece il prezzo medio di mercato rilevato dall’Ismea in una precisa finestra temporale coincidente con il terzo trimestre, vale a dire nel periodo compreso tra i mesi di luglio e settembre.

 

Se la riduzione del ricavo supera la soglia minima di danno, fissata al 20%, l’agricoltore avrà diritto al risarcimento, al netto di eventuali franchigie, a prescindere che il calo sia imputabile al fattore prezzo o alla perdita di resa.

 

Verosimilmente potrà essere determinato da un effetto combinato di entrambi i fattori. Ma in altre situazioni a un calo della produzione potrebbe corrispondere un aumento dei prezzi, o viceversa, con un effetto a saldo zero in termini di variazione del ricavo.

 

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

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