6 Giugno

Le questioni agricole sul tavolo della prossima Commissione UE

Una volta chiarita l’incognita Brexit che impedisce di determinare il bilancio comunitario, i primi temi all’ordine del giorno del nuovo Esecutivo saranno le etichette a semaforo, l’etichettatura d’origine delle materie prime e la possibile revisione del regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, finora per lo più non applicato

 

Bilancio 2021-2027 e nuova Politica agricola comune saranno i principali temi nell’agenda «agricola» delle istituzioni europee nel primo scorcio della prossima legislatura.

Si conferma una delle regole non scritte dei cicli di riforma della Pac: prima si conoscono le risorse, poi si decidono nel dettaglio i contenuti della politica, che nonostante i tagli proposti dalla Commissione alla fine del periodo finanziario dovrebbe comunque valere quasi un terzo del bilancio dei Ventotto. Anzi dei Ventisette, perché la bozza di quadro finanziario pluriennale messa sul tavolo dall’Esecutivo Ue si basa proprio sull’ipotesi che il Regno Unito non faccia più parte dell’Unione.

 

Pac e Brexit

La Brexit resta l’incognita più grande per il futuro dell’Ue e i negoziati sul bilancio non sono ancora cominciati principalmente per questo motivo. Si aggiunga che il 31 ottobre è anche la data in cui l’attuale configurazione della Commissione europea dovrebbe scadere.

Ma c’è anche chi scommette su un prolungamento in servizio dell’Esecutivo Juncker. I più ottimisti credono che la presidenza di turno, che nel prossimo semestre farà capo alla Finlandia, possa chiudere bilancio e riforma della Pac. Se l’uscita di Londra venisse confermata entro il 31 ottobre, come previsto dall’attuale accordo, i leader dei Ventisette potranno iniziare a discutere la proposta di bilancio della Commissione europea, che per la Pac prevede per l’Italia un taglio in termini nominali del 3,9% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti e di oltre il 15% per lo sviluppo rurale, in linea con la grande maggioranza dei Paesi Ue.

A prezzi costanti 2018, cioè in termini reali, la diminuzione delle risorse della Pac rispetto ai massimali dell’attuale periodo finanziario (2014-2020) si aggirerebbe intorno al 15-20% (a livello Ue: -11% pagamenti diretti, -28% Sviluppo rurale).

 

Etichette

Prima della fine dell’anno dovrebbe tornare a scaldare gli animi anche il dibattito sulle etichette. Quelle cosiddette «a semaforo», con l’atteso rapporto della Commissione sulle varie forme che questo tipo di informazione nutrizionale ha assunto nei vari Paesi europei.

Si profila un nuovo scontro tra la Francia da un lato, che promuove in modo piuttosto deciso il suo «nutriscore» con cinque lettere e colori dal verde al rosso, e dall’altro l’Italia che accetta la semplificazione grafica delle informazioni ma non la loro declinazione cromatica in quanto penalizzerebbe il made in Italy.

 

Origine

Il prossimo ottobre scadono i termini per la presentazione delle firme per la petizione «Eat original» con cui organizzazioni agricole di Italia, Francia e Spagna intendono spingere la Commissione ad agire sull’obbligo in etichetta dell’origine della materia prima agricola, tema da sempre controverso in Europa.

Il dibattito potrebbe trascinarsi fino ai primi mesi del 2020, quando entrerà in vigore il regolamento di esecuzione sull’etichettatura di origine, considerato dai proponenti troppo timido. Al momento sembra difficile, però, che sui due fronti aperti dell’etichetta degli alimenti la Commissione proponga iniziative legislative.

 

Fitofarmaci

Da monitorare anche gli sviluppi sul fronte fitofarmaci. Il giudizio di esperti e Commissione sul regolamento 1107 del 2009 sull’uso sostenibile dei prodotti per la protezione delle colture è pressoché unanime: le regole ci sono ma vengono per lo più non applicate a livello nazionale e territoriale. Questo non esclude una revisione del Regolamento, nella stessa fase in cui l’Ue sarà chiamata a rinnovare o respingere l’autorizzazione dell’erbicida glifosato.

 

Nuove biotecnologie

Dall’Esecutivo comunitario, infine, è lecito aspettarsi una iniziativa legislativa sulle cosiddette nuove tecniche di selezione e incrocio delle varietà vegetali. La questione di come l’Ue debba affrontare le moderne biotecnologie agrarie si trascina ormai da oltre 10 anni, ma sia secondo il commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan, sia quello alla salute Vytenis Andriukaitis, è arrivato il momento di agire. Almeno, questo è il lascito per i prossimi commissari.

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