30 Novembre
approfondimenti

Le polizze index based: la rivoluzione del comparto assicurativo in Italia

di Fabian Capitanio

Premessa e approvazione Omnibus

Il Regolamento (UE) n. 1305/2013 per lo sviluppo rurale 2014-2020 aveva previsto, nell’ambito del sostegno alle polizze assicurative agevolate, che la produzione annua dell’agricoltore (e l’eventuale perdita) potesse essere calcolata mediante l’utilizzo di indici.

 

Tale innovazione è stata valorizzata e resa compiuta dalla recente approvazione del pacchetto Omnibus, che inizialmente sembrava mirare solo ad alcune modifiche all’attuale funzionamento della PAC ma, nella realtà, offre la prospettiva di una vera e propria riforma di medio termine. Ambizione, questa, voluta soprattutto dal Parlamento che non si è limitato a lavorare nello stretto recinto proposto dalla Commissione, ma ha confezionato una proposta di revisione vera e propria.

 

Il presupposto della presentazione della proposta della Commissione al Parlamento UE può essere evidentemente identificato nella inefficacia nell’attuazione degli interventi interventi promossi nel 2013 con gli artt. 36, 37, 38 e 39 del Reg.1305/2013 (tool kit).

 

Soprattutto per i fondi mutualistici e IST, l’adozione, e la spesa, si sono rivelati largamente insoddisfacenti; prendendo spunto dalla proposta della commissione di abbassare la soglia di indennizzo contemplata per il meccanismo di stabilizzazione dei redditi, che era la vera novità del tool kit, il Parlamento ne ha proposto l’estensione alle assicurazioni (portandola al 20%) innalzando contemporaneamente dal 65 al 70% l’intensità del contributo pubblico.

 

In maniera schematica, per gli Art. 37, 38, 39 e 39a si ricava:
1) Per l’IST il risarcimento scatta quando si registra una diminuzione di reddito per un determinato settore aziendale del 20% su base annua – Art. 39a;
2) viene diminuita la soglia di perdita di produzione necessaria per l’attivazione di polizze assicurative del raccolto, dall’attuale 30% al 20%;
3) viene incrementata l’intensità massima del sostegno che gli SM possono concedere sia per le assicurazioni, che per i fondi di mutualizzazione per le avversità atmosferiche che per gli strumenti di stabilizzazione del reddito, dall’attuale 65% delle spese al 70%;
4) viene inserita la possibilità di utilizzare indici economici per la misurazione delle perdite sia nel caso delle assicurazioni, che dei fondi di mutualizzazione per le avversità atmosferiche che degli strumenti di stabilizzazione del reddito;
5) viene inserita la possibilità di utilizzare risorse finanziarie pubbliche per la formazione e l’integrazione annuale del capitale iniziale dei fondi di mutualizzazione per le avversità atmosferiche e degli strumenti di stabilizzazione del reddito.
Il PAN 2018 appena approvato prevede, per la prima volta, l’ammissibilità alla contribuzione pubblica delle polizze index non più solo in via sperimentale bensì, equiparate alle polizze agricole tradizionali.
In questo senso, il Mipaaf anticipa quella che è l’idea della Pac del futuro ovvero, di ampliare l’offerta degli strumenti, e di incentivare il ricorso per gli stessi strumenti da parte delle aziende agricole.
Il concetto fondamentale di una polizza index è di adottare metodologie di stima delle perdite che, basandosi su un indice esogeno comune per una data area, siano in grado di definire l’ammissibilità degli agricoltori all’intervento assicurativo e quantificare l’intensità degli indennizzi. Tale possibilità, ovviamente, introduce vantaggi in termini di riduzione delle problematiche informative riconducibili all’azzardo morale e alla selezione avversa, oltre che nella contrazione dei costi operativi.
Tali problematiche, tra le altre e come spesso richiamato, hanno impedito una diffusione su larga scala della sottoscrizione di polizze agricole agevolate da parte delle aziende agricole italiane.

 

Funzionamento delle polizze index based

 

Le polizze index based rappresentano come abbiamo evidenziato una innovazione di prodotto assoluta nel campo assicurativo agricolo in UE ad oggi.
Qual è la differenza sostanziale e fondamentale tra polizza index based rispetto a quelle tradizionali ?
Fondamentalmente, l’osservazione dell’andamento di una variabile meteorologica (pioggia e/o temperatura) vs la manifestazione di una perdita di produzione con danno di resa a causa di eventi catastrofali.
L’oggetto della polizza diventa quindi l’osservazione dell’andamento meteo; andamento che deve essere messo in rapporto a degli indici di soglia predefiniti ex ante alla stipula del contratto. Tali indici, o soglie, vengono individuate in relazione a quelle che sono le condizioni ottimali per la crescita della pianta/raccolto; condizioni ottimali che vengono individuate e ritagliata per area omogenea e per singola coltura in modo da poter rappresentare al meglio l’esposizione al rischio delle singole aziende agricole.
In maniera esemplificativa, nel caso di una polizza indicizzata sulla piovosità cumulata, si veda la figura 1, per ogni coltura vengono individuati i fabbisogni idrici ottimali per le singole fasi fenologiche; tale ricostruzione è possibile ex ante anche in considerazione di una mappatura storica delle rese di campo per tutte le colture che si andranno ad analizzare.

 

 

Data questa distribuzione ottimale di fabbisogno idrico, colonnina azzurra, si costruisce il contratto e, si definisce a priori per ciascun livello di franchigia quale sarebbe l’indennizzo ad ettaro in caso di deficit/eccesso di piovosità superiore al 30% rispetto alla soglia individuata quale ottimale. Tale valore, diventerà pari al 20% dall’entrata in vigore a gennaio 2018 del decreto Omnibus.

 

Durante l’arco temporale individuato nel contratto, diverso per le singole colture evidentemente, viene registrato per mezzo di capannine pubbliche certificate l’andamento corrente del meteo.

 

Come si evince dalla figura 2, a titolo esemplificativo, la registrazione della pioggia (nel caso del nostro esempio) durante la durata del contratto permette di verificare lo scostamento dal valore soglia individuato per le singole fasi fenologiche con la colonnina azzurra della figura 1.

 

Nel caso della figura 2, si nota lo scostamento tra la colonnina rossa che rappresenta la pioggia osservata e la colonnina azzurra che rappresenta la soglia ottimale.

 

Questa differenza, rappresenta il mancato fabbisogno idrico che deve essere risarcito all’agricoltore sottoscrittore della polizza, per mezzo di un coefficiente precedentemente stimato che permette la trasformazione dei mm di pioggia in quintali ad ettaro.

 

 

Evidentemente, questa è una vera e propria rivoluzione per il mercato delle assicurazioni agricole.

 

Elimina la possibilità dei comportamenti fraudolenti e, inoltre, nel medio periodo, è una polizza che genera comportamenti virtuosi (!) da parte degli agricoltori nella conduzione delle loro attività di campo.

 

Considerazioni

 

La polizza index based sicuramente andrà a stimolare la domanda di assicurazione agricola in Italia (in un periodo di domanda declinante), perché risponde alle esigenze colturali di milioni di ettari di colture quali le seminative, foraggere, olivo da olio e pomodoro che da tempo aspettano un contratto ritagliato per le rispettive esigenze colturali e territoriali.

 

Da non trascurare, inoltre, la chiarezza e semplicità della polizza e il costo della stessa che, eliminando le problematiche dell’asimmetria informativa dal contratto assicurativo ed i costi peritali, inevitabilmente sarà minore.

 

Va sottolineato ancora una volta come, per una volta, le istituzioni hanno fatto quanto dovevano.

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

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