16 Maggio
approfondimenti

Lavoro in agricoltura: importanza e dimensione del fenomeno

L’importanza del lavoro in agricoltura

Il lavoro in agricoltura è un tema di cui si parla poco, che forse non riceve adeguata importanza nell’ambito della discussione sugli aspetti strategici dell’attività agricola. Le informazioni disponibili su quali sono i canali di commercializzazione più utilizzati dalle aziende agricole o su quali attività connesse vengono realizzate in azienda sono ormai sempre più solide e disponibili a differenti livelli territoriali e istituzionali. Al contrario, sappiamo poco delle caratteristiche del lavoro in agricoltura, dei fabbisogni occupazionali delle aziende agricole e su quali aspetti in futuro sarà sempre più importante avere persone formate (si pensi allo sviluppo dell’agricoltura di precisione, alle conoscenze richieste e a quelle attualmente disponibili nel settore). Ci sono tuttavia dei momenti particolari in cui il lavoro in agricoltura torna al centro del dibattito, come nel caso delle riforme della Politica Agricola Comune (PAC), in cui il lavoro viene spesso indicato (insieme ad altre variabili) come criterio per ripartire tra gli Stati membri le risorse finanziarie disponibili a livello comunitario per la PAC.

 

Lavoro in agricoltura e riforma della PAC

La discussione sulle prospettive di riforma della PAC per il post 2020 (attualmente collegata alle proposte di revisione intermedia contenute nel regolamento Omnibus – qui analizzate) sta in parte rilanciando il lavoro in agricoltura come parametro da considerare per distribuire fondi tra Stati membri, anche se non tutti i paesi sembrano essere d’accordo su tale prospettiva. Ma quanti sono gli occupati in agricoltura nell’Unione europea? Quali andamenti hanno registrato negli ultimi anni? Quali sono gli Stati che concentrano la gran parte dei lavoratori agricoli?

 

Evoluzione e struttura del lavoro agricolo in Europa

In complesso, gli occupati nel settore agricolo europeo sono stati nel 2016 circa 9,4 milioni di Unità di Lavoro Annuo (ULA), un dato molto significativo che determina un peso del settore agricolo europeo sul totale degli occupati pari a circa il 5%. Nonostante tale posizionamento, negli ultimi anni si sono costantemente ridotti i lavoratori agricoli europei: infatti, circa dieci anni prima il numero degli occupati sfiorava i 12 milioni di ULA (Figura 1).

 

Figura 1 – Evoluzione degli occupati in agricoltura nell’UE-28 (.000 di Unità di Lavoro Annuo – ULA)

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Fonte: elaborazioni su dati Eurostat.

 

A livello medio europeo la riduzione degli occupati in agricoltura ha sfiorato il 20% tra il 2007-2008 e il 2015-2016, un dato molto negativo, rispetto a cui però la gran parte dei Paesi mostra uno scenario migliore (seppur sempre caratterizzato da riduzioni occupazionali). Infatti, solo 6 Stati (Lettonia, Portogallo, Estonia, Romania, Bulgaria e Slovacchia) evidenziano una riduzione di occupati in agricoltura superiore a quella media comunitaria (Figura 2). In questo contesto l’Italia, pur registrando una contrazione di occupati in agricoltura (-5,6%), mostra una maggior tenuta relativa rispetto ai principali competitor europei quali Germania, Francia e Spagna. Solo tre Stati membri (Malta, Irlanda e Regno Unito) presentano un incremento di lavoratori agricoli nel periodo considerato.

 

Figura 2 – Variazione % degli occupati per Stato membro (Var. % media ULA 2007-2008-media ULA 2015-2016)

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Fonte: elaborazioni su dati Eurostat.

 

Prescindendo dagli andamenti temporali, quali sono i Paesi che concentrano la gran parte degli occupati in agricoltura? Nel 2016 la Polonia, con circa 1,9 milioni di ULA, è il Paese che registra la presenza maggiore di occupati, per un’incidenza sul totale europeo del 20,6%; in pratica 1 lavoratore agricolo su 5 in Europa è attivo in Polonia. Gli altri Stati che presentano un numero significativo di lavoratori in agricoltura sono la Romania (12,7% del totale europeo), l’Italia (12,2%), la Spagna (8,9%), la Francia (8,1%) e la Germania (5,3%). Questi sei Paesi concentrano il 67,7% dei lavoratori attivi nel settore agricolo, un dato molto rilevante, in particolare se confrontato con le incidenze degli altri Stati membri dell’Europa continentale o centro-orientale, che nella gran parte dei casi danno occupazione (singolarmente) a meno dell’1,5% del totale lavoratori agricoli europei (Figura 3).

 

Figura 3 – Distribuzione degli occupati per Stato membro (.000 di ULA, 2016)

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Fonte: elaborazioni su dati Eurostat.

 

Questi pochi numeri restituiscono la sensazione di un contesto occupazionale agricolo estremamente differenziato nell’ambito delle economie europee; a realtà che presentano una rilevante concentrazione di lavoratori agricoli si affiancano Paesi in cui il numero di occupati in agricoltura è estremamente modesto, non solo in confronto all’Europa, ma anche rispetto alla struttura economica del Paese.

 

(© Osservatorio AGR)

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