La «rivoluzione» in arrivo: l’agricoltura del futuro è 5G
La nuova tecnologia 5G, che consente di utilizzare grandi masse di dati in tempo reale, permetterà un salto in avanti nella gestione dei sistemi produttivi, dal campo alla tavola
Negli ultimi anni l’interesse per la digitalizzazione delle attività produttive è cresciuto rapidamente, guidato dall’incremento della produttività che comporta. L’avvento dell’agricoltura di precisione ha contribuito all’innovazione tecnologica, spingendo gli operatori a porre attenzione alla necessità di fornire dati precisi, specializzati e frequenti ai sistemi di supporto alle decisioni. L’arrivo della tecnologia 5G, che sarà operativa a livello nazionale dal 2022, trasformerà profondamente l’agricoltura, portando la velocità di connessione teoricamente fino a un gigabyte al secondo, con un netto miglioramento rispetto agli standard di comunicazione 3G e 4G cui siamo abituati.
La storia delle tecnologie informatiche dimostra finora un’evoluzione nel segno di velocità e quantità di dati e informazioni trasmesse sempre maggiori, con più servizi e notevoli potenzialità.
La prossima generazione tecnologica, quella appunto denominata 5G, si allinea con questa tendenza e dovrebbe consentire velocità di trasmissione almeno 20 volte superiori a quelle attuali, accesso rapido a volumi massivi di dati scaricabili da più sensori e dispositivi contemporaneamente, connessioni sempre efficienti pur con maggiori prestazioni e con minori consumi energetici.
Questo nuovo modello tecnologico si basa su alcune caratteristiche distintive fondamentali: altissima velocità di banda, latenza minima, maggiore densità di connessioni (Enhanced Mobile Broadband), connessione massiva di oggetti e dispositivi e minore consumo di risorse energetiche.
I dati raccolti dai macchinari e dai dispositivi interconnessi che operano nell’agroalimentare possono essere elaborati in modo da fornire analisi dettagliate, piani specifici e localizzati per il dosaggio dei fertilizzanti, nonché per il risparmio delle risorse energetiche e idriche, con possibili evidenti vantaggi in termini di produttività e sostenibilità ambientale.
In agricoltura l’aumento delle coperture e la riduzione dei consumi energetici dovrebbero portare a una maggiore penetrazione delle reti e dei dispositivi, principalmente smartphone e tablet, ma anche sensori di monitoraggio delle condizioni meteorologiche, suoli e piante connessi in rete.
Questo, da un lato, potrà favorire l’adozione di specifiche mappature da terra, da drone e da satelliti per l’ottimizzazione di azioni pratiche dell’agricoltura di precisione, ma faciliterà soprattutto i processi di trasferimento di informazioni «dal campo alla forchetta», spingendo così in modo concreto le opportunità di tracciabilità dei prodotti agroalimentari sempre più richieste dai consumatori.
In questa direzione si muove, per esempio, la tecnologia blockchain utilizzabile per la certificazione dei prodotti, una specie di registro che può tenere traccia di enormi quantità di dati, strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni, la cui validazione è affidata a un meccanismo di consenso distribuito su tutti i nodi della rete autorizzati a partecipare al processo.
L’elevata velocità di comunicazione consentirà di controllare e regolare in modo istantaneo le condizioni e le prestazioni operative di trattori e macchine operatrici.
La raccolta in tempo reale di informazioni riguardanti la meccanizzazione, grazie alle tecnologie IoT (Internet of Things), consente, ad esempio, la misurazione e la trasmissione a distanza di informazioni e dati spesso in modo bidirezionale, cioè utili sia al costruttore sia all’utilizzatore.
Un grande costruttore come John Deere ha già iniziato a studiare l’impiego del 5G per favorire la comunicazione tra veicoli (trattori o macchine da raccolta) completamente interconnessi in cloud e in grado di trasmettere in tempo reale, senza i ritardi tipici del 4G, le informazioni di lavoro, in modo da migliorare regolazioni e logistica per un’ottimizzazione dei lavori in campo.
Allo stesso modo Claas è attivamente coinvolta in un progetto per la realizzazione del cosiddetto internet tattile, in cui è più forte non solo l’interazione «uomo-macchina», ma anche quella da macchina a macchina.