Il sistema zootecnico: valori, scenario evolutivo e ambiti di innovazione
Il ruolo del sistema zootecnico nell’agricoltura comunitaria
Il sistema zootecnico (produzione di carne, latte e derivati) è uno dei segmenti più dinamici e rilevanti dell’agricoltura comunitaria e nazionale. I valori generati dal comparto sono di straordinaria importanza e coinvolgono la sfera economica, sociale e ambientale. Circa il 40% dell’intero valore prodotto dal settore agricolo europeo è generato nel comparto zootecnico, in cui operano 3,6 milioni di aziende che garantiscono occupazione e vitalità socioeconomica ai territori rurali, in particolare nelle aree più svantaggiate. Gli Stati Membri in cui si concentra la maggioranza della produzione europea sono Germania, Francia, Regno Unito e Italia.
Le peculiarità del sistema zootecnico italiano
Nel nostro paese l’attività di allevamento è sviluppata in veri e propri distretti produttivi (molto concentrati dal punto di vista territoriale) che si caratterizzano per un forte orientamento alla qualità che si traduce nella presenza di una vasta offerta di prodotti certificati DOP e IGP. Le regioni che mostrano indici di specializzazione più elevati nell’attività zootecnica sono la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e l’Emilia Romagna; in queste aree si concentra la produzione italiana di carne, latte e formaggi e si genera la quasi totalità dei valori economici riconducibili al sistema zootecnico, che in Italia vale il 32,2% dell’intera economia agricola (oltre 16 miliardi di euro). Se consideriamo anche il valore legato alle produzioni trasformate (latte e derivati e carne bovina) il peso arriva ad oltre il 16% del fatturato dell’industria alimentare italiana.
Nei sistemi produttivi del nord Italia il settore esprime anche le sue performance migliori dal punto di vista degli indici di efficienza economica: nelle aziende lattiero-casearie della Lombardia il reddito per unità di lavoro è pari ad oltre 74.000 euro/anno, il più alto tra tutti i territori europei specializzati nella produzione lattiero-casearia.
Lo scenario evolutivo per il sistema zootecnico
Nonostante tali valori, negli ultimi anni il sistema zootecnico ha dovuto affrontare sfide inedite rispetto al passato, in particolare con riferimento al sistema regolamentare, di mercato e della domanda finale di carne, latte e derivati. Nell’ambito delle politiche pubbliche le questioni più rilevanti riguardano l’eliminazione delle quote latte (aprile 2015) e le regolamentazioni di carattere ambientale. Relativamente al mercato, uno degli elementi di maggiore incertezza è legato alla formazione dei prezzi. Nel caso del latte, ad esempio, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una elevata volatilità dei prezzi: se dal 2000 al 2006 i prezzi del latte sono variati tra il 5 e il 10% della media, negli ultimi anni siamo passati a valori del 15-30%.
La domanda finale di prodotti zootecnici alimentari mostra evidenti segnali di cambiamento, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Tra i prodotti lattiero-caseari scendono i consumi pro capite di latte fresco mentre aumentano quelli di prodotti trasformati, mentre nel caso della carne si è assistito ad una generalizzata riduzione del consumo pro capite. Tali trasformazioni sono tuttavia accompagnate dall’emergere di sensibilità nuove, che tendono a premiare aspetti quali l’origine della materia prima o i metodi di produzione maggiormente rispettosi dell’ambiente e del benessere degli animali, ambiti (di differenziazione) sempre più determinanti nelle scelte di acquisto e consumo.
Se inoltre teniamo conto delle previsioni, che stimano una crescita della produzione europea di carne e latte nei prossimi anni, appare ancora più evidente l’importanza di concentrarsi su strategie di differenziazione, investendo al contempo su azioni volte a far crescere le esportazioni verso quei paesi in cui i consumi di carne e prodotti lattiero-caseari sono in crescita.
Sfide future e processi di innovazione
Le nuove sfide che caratterizzeranno i prossimi anni richiederanno continue innovazioni da parte dei sistemi di allevamento; le innovazioni dovranno supportare una competitività sostenibile e favorire lo sviluppo di sistemi di allevamento sani e sicuri con cui raggiungere gli obiettivi di sicurezza alimentare. Saranno indispensabili interventi volti ad incentivare la fornitura di servizi (ambientali, sociali,…) da parte dei sistemi di produzione zootecnici, la riduzione delle emissioni, la definizione di strategie integrate per attività di prevenzione e controllo delle malattie, la riduzione degli sprechi e l’impiego di prodotti (per uso feed) non destinabili all’alimentazione umana. L’innovazione non dovrà considerare esclusivamente elementi tecnico-produttivi ma dovrà favorire anche il miglioramento della componente organizzativa e gestionale, sempre più indispensabile per competere efficacemente sul mercato dei prodotti agroalimentari.
(© Osservatorio AGR )